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Napoli, torturava figlio con secchi d’acqua gelata e scosse. Arrestato algerino

L'indagine è partita dalla denuncia della moglie. Per tre anni l'uomo, 47 anni, avrebbe vessato e maltrattato i familiari. Nel racconto-choc del figlio le sevizie più crudeli: quando aveva 12 anni veniva lasciato fuori casa d'inverno a torso nudo e bagnato con secchiate d'acqua gelata, poi le scosse elettriche a scopo "educativo". L'uomo è stato prelevato da Giuliano e condotto a Poggioreale
Napoli, torturava figlio con secchi d’acqua gelata e scosse. Arrestato algerino
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Avrebbe costretto il proprio figlio di 12 anni a rimanere a torso nudo, d’inverno, fuori casa dove veniva bagnato con secchiate d’acqua gelata. Altre volte lo avrebbe torturato con scariche elettriche. E’ la storia di maltrattamenti e sevizie scoperta dai carabinieri in provincia di Napoli che hanno arrestato un algerino di 47 anni. Le indagini sono partite dalla denuncia della moglie, a sua volta vittima di maltrattamenti. A coordinarle è la Procura della Repubblica di Napoli Nord. I carabinieri di Varcaturo, stazione dipendente dalla compagnia di Giugliano in Campania, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’algerino, residente in Giugliano, gravemente indiziato di maltrattamenti nei confronti dei familiari. La vicenda era stata denunciata dalla donna ai carabinieri di una stazione del Molise, la regione in cui si era rifugiata con i figli a seguito delle vessazioni e delle sevizie subite.

I carabinieri, dopo aver effettuato urgenti accertamenti, hanno trasferito le informazioni alla Procura della Repubblica di Napoli Nord in quanto i fatti contestati si erano verificati nel comune di Giugliano. Da quanto è stato possibile accertare, i maltrattamenti continuavano da circa tre anni. Particolarmente allarmante è apparso il racconto di uno dei figli – che ora ha 15 anni ma che ne aveva 12 – vittima di violenze fisiche e psicologiche. Il ragazzo, tra l’altro ha raccontato che in alcune occasioni veniva costretto, a torso nudo, a rimanere fuori casa al freddo invernale dove veniva bagnato dall’indagato con secchi di acqua fredda, mentre, in altre occasioni veniva torturato con scariche elettriche. Pare che l’uomo non abbia problemi né di droga né di alcol ma che quello attuato – riferiscono gli investigatori – fosse un metodo per imporre la propria autorità a moglie e figli. La donna e i minori – ci sono anche altri due figli, più piccoli, del quindicenne – si trovano attualmente in una struttura protetta, assistiti dai servizi sociali, mentre l’uomo è stato portato nella casa circondariale di Poggioreale.

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