Il mondo FQ

Sardegna, torna l’incubo alluvione. E la sensazione di impotenza

Icona dei commenti Commenti

Da due giorni l’Isola è in pieno allarme rosso per dei veri e propri cicloni che stanno imperversando al centro del Mediterraneo. Vere e proprie bombe d’acqua che colpiscono i territorio con paurosa violenza e forza. L’allarme lanciato dalla Protezione civile, codice rosso di massima allerta, ha fatto scattare la massima attenzione e prevenzione da parte dei vari amministratori locali.

Scuole ed uffici pubblici chiusi. Strade interrotte e molte attività chiuse completamente. Al momento si segnalano già grandi frane ed esondazioni. Panico in queste ore in Gallura dove si teme una nuova alluvione e fa ritornare indietro la memoria alle tragedie di due anni fa. Il problema ormai è la sensazione di impotenza e panico generale ad ogni allerta meteo. In questi anni poco realmente si è fatto per verificare ed arginare il grosso rischio idrogeologico.

La questione fondamentale è che nel costruire non si è avuta la minima attenzione e il dovuto rispetto di norme basilari esistenti. Si sono costruite case sui letti dei fiumi, si sono costruiti palazzi interi sopra dei torrenti, hanno completamento cancellato corsi d’acqua esistenti, si è completamente trascurata la forza dell’acqua e il suo normale deflusso. Insomma in questa situazione l’unica cosa da fare sarebbe cancellare alla radice certe costruzioni abnormi e pericolose. Oltre che generalmente costruite o senza regolari permessi o con violazioni e connivenze fra amministrazioni e utenti.

Strade e ponti costruiti senza criterio e senza i dovuti controlli che alle prime violente piogge crollano come castelli di sabbia. E per questo tante persone negli anni sono morte. Opere pubbliche che dopo circa tre anni ancora non sono state ricostruite. Oggi ed ormai ad ogni inizio autunno e per tutto l’inverno si rivive questa angoscia. Amministratori che spinti da grosse responsabilità devono necessariamente ad ogni allerta meteo della protezione civile provvedere alla chiusura totale di ogni ufficio pubblico.

Al momento ad Olbia iniziano ad esondare numerosi canali e si stanno avendo i primi preoccupanti allagamenti. Su Facebook e i vari social si diffondono già numerosi video molto preoccupanti. Non resta che sperare che la pioggia si fermi e i danni siano contenuti ma che soprattutto non ci siano vittime come la scorsa e drammatica alluvione. Di certo questa situazione non può continuare all’infinito.

Video thumbnail

Ad Olbia gli amministratori hanno anche individuato le zone che dovrebbero essere risanate e bonificate. In alcuni casi certe aree dovrebbero essere espropriate per far posto a dei canali di scolo delle acque ben più consoni ed adatti. Ma come al solito vi è anche in questo caso la resistenza dei vari proprietari. Insomma si vuole la sicurezza ma non troppo e magari che non tocchi i propri interessi.

Le contraddizioni e gli egoismi umani. Una cosa è certa. Senza piani adeguati di salvaguardia dell’ambiente e dei piani mirati e precisi per ripristinare i danni già causati da costruzioni abnormi e spesso illegittime nulla potrà essere risolto. Per ora non ci resta che sperare nella buona sorta.

Incrociamo le dita.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione