Coppa Cobram 2015, a Desenzano la seconda edizione: duecento ciclisti fantozziani si sfidano (FOTO)
Il visconte Cobram era un fanatico di ciclismo, ma di Coppa ne aveva organizzata una sola. Il Biciclettaio matto (alias Mauro Bresciani, ideatore dell’evento) fa di più: raddoppia. E oggi, a Desenzano, dove un cielo coperto ed un accenno di pioggia non possono certo fermare un ‘evento‘ di tal portata – mette in scena la seconda edizione della mitica Coppa Cobram (#pedalilei è l’hashtag scelto). La rievocazione della terribile gara ciclistica di “Fantozzi contro tutti”, già un successo l’anno passato, quest’anno triplica i partecipanti: di bici vintage se ne contano 200 (contro i 70 della precedente edizione), con le iscrizioni chiuse con largo anticipo. Tanti mutandoni ascellari, occhialoni da aviatore, ma l’abbigliamento old style, sì consigliato, non è tuttavia d’obbligo. Molti i personaggi stravaganti, e con mise simpatiche seppur non in tema.
A Desenzano gareggia anche gente ‘normale’ (pochi per la verità). Trenta team provenienti da ogni parte d’Italia si sono dati appuntamento, alle 10, presso il risto-pub l’Ozioso Castellano – diventato un caravanserraglio per l’occasione – per la punzonatura, la consegna dei cartellini e la ‘colazione da campioni’ (un buffet dolce/salato niente male). “Stamattina sono uscito di casa così, e non vi dico la faccia di mia moglie – racconta Marco, di Saló, occhiali spessi un dito e un cappello improbabile -. Vessato io? Certo, mi sento un Fantozzi sia a casa che al lavoro”. E c’è il vincitore della passata edizione, che vestito da Filini ci riprova: “Ma durante la settimana sono una persona seria. Fidatevi. Buona Cobram a tutti”. Ventuno chilometri in tre tappe: un percorso che a tratti lambisce il lago in una cornice davvero spettacolare con i 200 ‘ciclisti demenziali‘ (lo scriviamo, naturalmente, con sorriso e stima) che giungono nella splendida spiaggia del Porto di Rivoltella. Partenza alle 11, e prima tranche di tre chilometri con passerella nel centro storico di Desenzano.
Quindi la distribuzione della ‘bomba‘ – l’intruglio grazie al quale Fantozzi vinse, si fa per dire, la gara – indispensabile per affrontare i 14 chilometri della seconda parte del tragitto, preludio al pranzo del ciclista. A tavola, però, non si va prima di aver superato una salita tragicamente denominata ‘Cima del Diavolo‘. Al termine del pranzo, di buzzo buono, ai blocchi di partenza per l’ultima tappa: gli ultimi, e pesantissimi perché percorsi a pancia piena, quattro chilometri. Lungo il percorso, veloce sosta ‘tecnica’ per quello che nel programma è indicato alla voce ‘saluto alla nonna’ (del Biciclettaio matto). L’omaggio al più creativo ed estroso corridore è una bici messa a disposizione dall’organizzatore: la District line, di ispirazione londinese, scatto fisso, telaio Ferrari Anni 80. Mica pizza e fichi.
Twitter: @bacchettasimone