Tra i due non corre buon sangue, si sa. Si sono punzecchiati per tutto il Tour con frecciatine, accuse e parole dette a mezza bocca. Ma prima dell’ultimo atto della Grande Boucle è arrivata la pace. O almeno la tregua. Il campione uscente Vincenzo Nibali e il neo re di Francia in pectore Chris Froome si sono stretti la mano. Il gesto è avvenuto lontano da telecamere e flash. Ma c’è stato. E’ andato in scena nell’albergo dell’Alpe d’Huez, nel giorno della ventesima tappa. Quella che ha sancito il trionfo del britannico e l’esclusione dal podio dello Squalo dello Stretto.

Lapice della tensione tra i due campioni è stato toccato dopo la gara a la Toussuire dove Nibali ha trionfato. Scorrettamente, secondo Froome che ha avuto un problema meccanico mentre Nibali lo staccava. A fine corsa, il britannico lo ha insultato dimenticando che fece lo stesso in Olanda, quando il siciliano rimase coinvolto in una caduta.

“Se ha avuto un incidente meccanico, è un suo problema. Prima di giudicare, bisognerebbe riflettere, fare ragionare il cervello. Ho preferito non ribattergli. Non mi sembra abbiano usato nei miei confronti alcuna cortesia. E’ il ciclismo”, ha spiegato Nibali dopo il litigio. Acqua passata ormai. Almeno sembra.

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