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Bologna-La Spezia, scontri tra ultrà prima dell’amichevole. Tacopina: “Che tristezza vedere i bambini scappare”

Botte e insulti tra una quarantina di tifosi poco prima del match in provincia di Bolzano nella zona vicino al campo sportivo per i bimibi e le famiglie. Il presidente rossoblu: "Il nostro club vigilerà compatto e deciso"
Bologna-La Spezia, scontri tra ultrà prima dell’amichevole. Tacopina: “Che tristezza vedere i bambini scappare”
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Rissa tra ultrà prima dell’amichevole tra Bologna e La Spezia giocata a Castelrotto, in provincia di Bolzano, dove i rossoblu sono in ritiro estivo in vista del ritorno in Serie A. Gli scontri sono iniziati nel pomeriggio del 22 luglio nella zona tra il campo sportivo e il Fan village, la struttura pensata per ospitare bambini e famiglie: circa una quarantina di tifosi, alcuni con il volto coperto, si sono picchiati con bastoni, sassi e bottiglie tra gli insulti.

Gli ultrà, da quanto risulta, si sarebbero lanciati anche dei giocattoli abbandonati dai bambini nella fretta di allontanarsi dal luogo in cui stava avvenendo lo scontro. La situazione è stata riportata alla normalità dopo un quarto d’ora dalle forze dell’ordine. La partita è terminata 1-2. La squadra di Delio Rossi era passata in vantaggio al 6′ con Rossettini, poi ha subito la rimonta dei liguri firmata Rossi e Brezovec.

Il presidente del Bologna Joe Tacopina in un comunicato ha duramente condannato l’episodio di violenza: “In questi mesi”, si legge in una nota diffusa poche ore dopo gli scontri, “abbiamo lavorato senza risparmio su un’idea: il calcio può dar vita a una bella idea di comunità. A Castelrotto abbiamo visto bambini e famiglie fuggire mentre ci si picchiava con bastoni e coltelli. Abbiamo visto un luogo di divertimento come il Bologna Fan Village trasformato in un’arena per difendersi o attaccare. Non si prova tristezza nel vedere quei bambini scappare e il campo di calcio vuoto?”. E ha concluso: “Il nostro club vigilerà compatto e deciso. Nessuno dovrà più provare paura, nessuno rovini il nostro modo di stare insieme, figlio della cultura della nostra città”.

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