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Usura bancaria, interpellanza M5S: “Garantire autonomia di Bankitalia”

Sette deputati si rivolgono al ministero dell'Economia dopo che un articolo de ilfattoquotidiano.it ha messo in luce il ruolo di via Nazionale nell'avallare l'applicazione di tassi superiori al consentito da parte di una banca commissariata. La richiesta al governo è di "rafforzare i requisiti di onorabilità dei commissari" e "garantire il rispetto del diritto al credito"
Usura bancaria, interpellanza M5S: “Garantire autonomia di Bankitalia”
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Un’interpellanza al ministero del Tesoro per chiedere che il governo intervenga per garantire “la posizione di indipendenza e garanzia della Banca d’Italia“, “rafforzare i requisiti di onorabilità dei commissari” e “garantire il rispetto del diritto al credito”. A presentarla sono stati sette deputati del MoVimento 5 Stelle – prima firmataria Carla Ruocco – sulla base di un articolo de ilfattoquotidiano.it che ha raccontato la storia di un piccolo imprenditore pugliese strozzato dai tassi usurai applicati dalla Banca di credito cooperativo di Alberobello e Sammichele di Bari, commissariata da via Nazionale. Una storia da cui Bankitalia non esce bene visto che con diverse circolari risulta aver avallato l’applicazione di interessi passivi superiori alla soglia consentita.

Nonostante il commissariamento, scrivono i deputati nell’atto depositato alla Camera il 14 luglio citando il Fatto, “la pratica dell’usura è continuata come nulla fosse e i commissari – chiamati a rispondere del loro operato contra legem – hanno opposto le circolari di Bankitalia con la formula matematica da utilizzare per il calcolo del tasso effettivo globale (Teg)”. In più “risulta all’interpellante che tra i commissari della BCC di Alberobello Giuseppe Tammaccaro, sia indagato nell’ambito dell’inchiesta sul crac della casa di cura Divina Provvidenza” e “le circolari di Banca d’Italia, nello specifico circolare Banca d’Italia 30 settembre 1996 e successive, avrebbero consentito alla Bcc (…) di continuare a praticare tassi usurai, violando di fatto la legge”.

Di qui la decisione di interpellare via XX Settembre per sollecitare un intervento anche in merito al presunto “conflitto di interesse” con le banche socie, in seguito al quale Bankitalia “non adotta l’ordinaria vigilanza nei noti dissesti bancari come ad esempio il Mps, la Banca delle Marche, Carige, utilizzando i commissariamenti discrezionali e spesso arbitrari come politica creditizia”.

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