Ho trascurato questo blog per un po’ di tempo per due ragioni, la prima è che sto lavorando su un libro a fumetti abbastanza lungo che richiede tempo e dedizione, la seconda è perché sono cambiato un po’ nel modo di costruire le mie immagini per il Fatto e non solo. Nessuna grande rivoluzione, intendiamoci, ho solo rinvigorito l’uso del collage fotografico.

Forse ho cominciato sulle pagine di Tricycle, un magazine newyorkese con cui collaboro costantemente.

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Ma è sulle pagine del Fatto che muovo sempre i primi passi verso un cambiamento o una deviazione ed è sempre sul Fatto che queste poi maturano e cercano in qualche modo una forma più precisa.

Queste sono alcune tra le ultime pubblicate negli ultimi mesi. Faccio una carrellata un po’ nutrita tanto per recuperare dal periodo di latitanza su questo blog.

Le tematiche sono, nell’ordine: precariato, mercato cinese, nuove soluzioni per la crisi, fame nel mondo e le accuse del FMI all’Italia.

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Ultimamente mi hanno chiesto anche dei ritratti. Si è parlato molto di Grecia quindi ho dovuto ritrarre Tsipras e Varoufakis in primis. I tratti del volto sono disegnati da dettagli di foto principalmente di cibo. Uso molto fotografie di cibo. La carne mi piace molto come sostituto delle montagne. Ma c’è anche molta verdura, solo che è così frammentata ed editata che non si riconosce più. Qualcuno sul mio Facebook ha scherzato sulle bistecche di Varoufakis. Beh, sì… forse ho esagerato un po’.

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Questa settimana Il Fatto è rinato con la nuova veste grafica di Fabio Corsi che, sulla linea già tracciata da Paolo Residori, ha dato più respiro ai contenuti. Io ho dovuto cominciare con un ritratto a Matteo Salvini. Quando si ritrae un politico c’è sempre la tentazione di metterci del caricaturale. Ma penso (o spero) che i lettori siano stufi di facili storpiature specie se penso a quelle in stile fotomontaggio da blogger di basso gusto.

Il mio Matteo Salvini è ricostruito dalla foto di un muro.

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