Alla fine, nel pieno della bufera Mafia capitale, un segnale di discontinuità sul Campidoglio è in dirittura d’arrivo. Il governo, secondo quanto riferito da Repubblica, si prepara infatti a nominare un commissario al Giubileo togliendo l’evento dalle mani del contestato sindaco Ignazio Marino, per affidarlo a quelle del prefetto di Roma, Franco Gabrielli. Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni getta acqua sul fuoco sostenendo che “non sono state prese ancora decisioni”, ma secondo il quotidiano del gruppo De Benedetti già giovedì gli uffici di Palazzo Chigi avevano preparato il decreto della presidenza del Consiglio da varare nel pomeriggio descrivendo gli ambiti del commissariamento.

Nel testo, scrive Repubblica, “non si facevano nomi e quindi non si escludeva che potesse essere lo stesso sindaco a guidare la macchina giubilare. Si descriveva una figura di raccordo operativo legata all’appuntamento”. Poi però il testo non è arrivato in Cdm. “Alcuni dicono che la norma non fosse perfetta, quindi da riscrivere. Altri immaginano un Marino furioso per questo primo scollamento tra la sua posizione e la posizione del Partito democratico (…). La verità è che il Pd sta provando a convincere il sindaco ad accettare un sostegno”, riporta ancora il quotidiano aggiungendo che dal Nazareno si sottolinea come “condividere le responsabilità” sarebbe nell’interesse di Marino. Quindi la vera causa del rinvio sarebbe che “la decisione politica è presa ma quella tecnica ancora no”. Anche perché, nota ancora Repubblica, il mezzo miliardo di euro per la gestione del Giubileo, non arriverà dallo Stato ma sarà stornato dai debiti del Campidoglio con l’aggiunta dei proventi della vendita di alcuni immobili alla Cassa Depositi. Quindi affidare la gestione del denaro del Comune a un commissario significherebbe automaticamente commissariare il sindaco. Tanto più se il commissario fosse davvero Gabrielli che in altra veste deve decidere se entro luglio se sciogliere il Comune o meno.

Lo sa bene anche Marino che in un’intervista al Messaggero ha sottolineato che “degrado, trasporti e viabilità sono le priorità con i fondi del Giubileo” e che “i soldi spesi, essendo dei romani, avranno una ricaduta sul prodotto interno lordo della Capitale. La cornice finanziaria sarà l’allargamento di spazi nel patto di stabilità. La stazione appaltante sarà il Comune”. Ma soprattutto ricorda che i poteri in merito all’evento “sono già contenuti nello statuto di Roma Capitale” e si dice fortemente convinto “che con la sfida del Giubileo e di Roma 2024 sia importante avere una giunta capace e preparata, che agisca con determinazione. Aspetto altre aggressioni contro di me e chi è vicino a me. Quando tocchi interessi, quando togli somme importanti a certe persone faranno di tutto perché si ritorni a quel sistema. Ecco perché sarebbe un errore creare un vuoto di potere, con il commissariamento, una sola persona – anche se troviamo Nembo Kid o Mandrake – non ce la fa a controllare tutto”.

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