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Veloci, sempre più veloci. Sicuri che sia vero progresso?

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treni 240I sindaci di Torino e Genova lanciano l’alta velocità ferroviaria fra Torino e Genova. Già c’è chi afferma che ad una persona che lavora a Milano può convenire abitare a Torino, visto che lì i prezzi degli alloggi in affitto o in vendita sono molto più bassi. Con l’alta velocità si può: 50 minuti. Anzi, chi facesse a Milano il part-time potrebbe perfino pensare di sfruttare il pomeriggio andando a Genova a fare il bagno e magari una cenetta. Con l’alta velocità si potrebbe: solo altri 50 minuti per tornare a dormire a Torino.

Lasciamo perdere la considerazione che l’Italia, puntando sull’alta velocità ferroviaria, sta buttando letteralmente a mare le linee ordinarie. E chiedete ai pendolari cosa ne pensano dell’alta velocità. Lasciamo perdere altresì che in Francia l’alta velocità costa un quarto rispetto all’Italia. Lasciamo perdere che proprio la linea alta velocità fra Torino e Milano è un’orgia di cemento armato. Anche per le mulattiere fra i campi hanno realizzato, chissà perché, degli splendidi e costosissimi viadotti. E lasciamo perdere infine che con l’alta velocità il passeggero non si rende conto del paesaggio che la linea attraversa.

Lasciamo perdere tutto questo per concentrarci un attimo su questa smania di velocità. Velocità anche a costo della razionalità, come quando in città ci si sposta in auto e non in bicicletta, quando con questa si risparmierebbe e si arriverebbe prima (ricordate l’elogio della bicicletta di Ivan Illich?).
La velocità ai nostri giorni è sinonimo di efficienza e di progresso. Ma fermiamoci un attimo a pensare se questo sinonimo sia davvero veritiero.

Lamberto Maffei, presidente dell’Accademia dei Lincei, nella sua recente pubblicazione, ‘Elogio della lentezza si permette di dubitarne. In qualità di ex direttore dell’Istituto di neuroscienza del CNR, egli ricorda come il nostro cervello non sia programmato per una vita veloce, tutt’altro. E la velocità procura stress, angoscia. E frustrazione. Del resto, al di là dei danni che la velocità procura, dove sta il senso del vivere la giornata in fretta per poi avere più tempo “libero”, che spesso non si sa come utilizzare?

In questi anni il dibattito sulla lentezza si è sviluppato e si è arricchito. C’è anche una giornata mondiale della lentezza, che si celebra il 13 giugno, anche se in realtà alla lentezza è dedicata una settimana intera, che inizia il 7 giugno. Quest’anno a Milano. Essa è organizzata dall’associazione Vivere con lentezza, che ha proprio come scopo il combattere la velocità nei suoi vari aspetti. Sicuramente Piero Fassino e Marco Doria non parteciperanno.

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