La gara da oltre 40 milioni di euro era stata bandita 14 mesi fa. L’appalto doveva essere assegnato in tempo per l’inizio dell’Expo e riguardava la selezione delle società che si sarebbero occupate della comunicazione e dell’organizzazione di eventi per conto della Regione Lombardia. Invece dopo la chiusura del bando e l’apertura delle buste, all’inizio di ottobre, non se n’è saputo più nulla. Almeno ufficialmente. Perché ufficiosamente le indiscrezioni e i rumor nei corridoi del palazzo della Regione non sono mancati.

E fonti qualificate svelano il mistero al Fatto: a vincere provvisoriamente buona parte dei lotti era stato Francesco Cavallo, il braccio destro di Maurizio Lupi ai domiciliari dal 16 marzo scorso in seguito al suo coinvolgimento nell’inchiesta della Procura di Firenze sulle grandi opere che ha lambito l’ex ministro ciellino spingendolo alle dimissioni. Poi è intervenuto l’arresto e così qualcuno in Regione si è posto il problema. Quindi è arrivata la soluzione per togliere dall’imbarazzo l’ente guidato da Roberto Maroni, come racconta un portavoce del presidente: sottoporre la questione all’Anticorruzione di Raffaele Cantone di cui si attende ancora il verdetto.

E così il ricco bando giace da settimane in un limbo, mentre l’Expo è alle porte. Eppure il capitolato era molto chiaro. “La nuova politica promossa dalla Regione è volta a rafforzare i primati esistenti e all’ottenimento e al raggiungimento di un benchmark di successo riconosciuti in tutta Europa”, recita il documento datato 30 luglio 2014. “Lo scopo è il rilancio del sistema e del modello lombardo con benefici concreti per tutti i cittadini. In questo scenario di innovazione la comunicazione ha un ruolo fondamentale come strumento prioritario di dialogo con tutti i cittadini – si legge ancora nel testo –. La comunicazione è inoltre un vero e proprio asset nella politica della Regione Lombardia in quanto solo con una comunicazione corretta, i cittadini potranno conoscere completamente le azioni messe in campo dalla Regione e beneficiare al meglio delle nuove iniziative intraprese”. Insomma, un vero e proprio manifesto dell’era Maroni quello per il quale l’ente lombardo aveva messo sul piatto 40,6 milioni di euro divisi in quattro lotti per la comunicazione e l’organizzazione di eventi per le Amministrazioni aventi sede nel territorio della Regione Lombardia.

La cifra non è da poco, specie per chi con una documentazione simile dimostra di avere già in casa dei comunicatori più che brillanti. Come del resto lasciarsi sfuggire un occasione come l’Expo anche nel suo ruolo di “mezzo di ispirazione e catalizzazione” della comunicazione istituzionale dell’ente al centro di uno tre lotti, “in quanto punta di diamante del modello lombardo: l’efficienza, l’operosità, la trasparenza, il progresso, l’innovazione”. Non a caso il vincitore avrebbe dovuto “sfruttarlo al meglio” prendendo in considerazione “tutto il periodo antecedente, quello durante lo svolgimento dell’evento e anche quello successivo”.

Il tempo, però, è già in buona parte sfumato. Le coincidenze, del resto, a volte sono tutto: i lotti erano stati assegnati fin dall’inizio marzo. Ma proprio in quei giorni esplodeva l’inchiesta sul malaffare all’interno del ministero delle Infrastrutture, che non ha lasciato indifferente la Lombardia. Non solo per l’arresto del funzionario Ercole Incalza e la successiva caduta di Lupi, ma anche per il coinvolgimento di Cavallo, salito agli onori delle cronache per il suo ruolo di fattorino del Rolex regalato da Simone Perotti al figlio dell’ex ministro che ambiva a ben tre dei quattro dei lotti in gara, per un controvalore superiore ai 30 milioni di euro. Del resto Frank, come lo chiamano gli amici, è uno che conta negli ambienti politici come testimoniano le carte delle indagini. Ed è anche un uomo d’affari che tra le sue numerose poltrone e attività conta anche la presidenza di una piccola azienda di comunicazione di cui è azionista: la Inrete srl, che conta tra i suoi clienti lo stesso Lupi e ha partecipato alla gara in raggruppamento temporaneo d’impresa con Cheil Italia (gruppo Samsung) e Oc&m Media e comunicazione. E per la quale la vittoria avrebbe rappresentato non poco, visti i suoi 13.398 euro di utili realizzati nel 2013 su un fatturato di soli 615.447 euro.

E chi meglio di lui che, dopo un passato ai vertici di Ancitel Lombardia, alle relazioni istituzionali di Sea, alla guida del settimanale ciellino “Tempi” oltre che della Europartner service srl, società di consulenza in finanza straordinaria per imprese e pubblica amministrazione con focus per gli investimenti infrastrutturali, ben conosce sia la comunicazione che il sottobosco degli enti lombardi?

Da Il Fatto Quotidiano di sabato 25 aprile

Riceviamo e pubblichiamo da Regione Lombardia:

La gara in oggetto è stata gestita da ARCA SpA che, operando in qualità di Centrale di Committenza per i beni e servizi di Regione Lombardia, ha strutturato la procedura in maniera c.d.  “centralizzata” al fine di razionalizzare la spesa nel settore della“Comunicazione” in Regione procedendo preliminarmente ad una ricognizione puntuale dei fabbisogni di tutti gli Enti e Società di RL, di qui l’elevato base d’asta (42 mln).
Il bando di gara è stato pubblicato in agosto 2014 e ha avuto uno svolgimento normale con un lavoro puntuale della commissione tecnica che ha richiesto numerose sedute di valutazione, il tutto, comunque, entro i termini stabiliti nel cronoprogramma iniziale, compatibili con i tempi di avvio della manifestazione mondiale dell’EXPO.
Come previsto dalla normativa sugli appalti pubblici, una volta individuato il contraente, devono essere svolte le verifiche di legge, solo una volta avute le risultanze positive di queste si possono stipulare i relativi contratti. Proprio questa è la fase“normale” e fisiologica del procedimento prevista dalla legge in cui ci troviamo, niente di più niente di meno, e quindi non essendo ancora efficaci le aggiudicazione dei 4 lotti di cui si compone complessivamente la gara, gli incarichi afferenti alla tematica della “Comunicazione” proseguono regolarmente con i contratti precedenti e rispetto ai quali c’è ancora disponibilità economica.
Quando saranno concluse tutte le verifiche di legge sulla regolarità dell’affidamento dell’appalto in oggetto, ossia, come in gergo si dice “quando i tecnici avranno concluso il loro lavoro” si firmeranno i contratti con le ditte risultate aggiudicatarie che non presentino elementi ostativi di legge. Fino a tale data tutto procede regolarmente, ossia le necessità sono garantite dai contratti tutt’ora in corso di validità senza nessun ritardo e successivamente avremo i nuovi contratti.

Ringraziamo la Regione Lombardia per la nota che aggiunge ulteriori dettagli al quadro delineato dal nostro articolo e che non smentisce l’aggiudicazione preliminare di buona parte dei lotti in gara alla Inrete di Francesco Cavallo. Come del resto ci era stato confermato telefonicamente venerdì dal mittente della nota.

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