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Lega Nord, Salvini: “Berlusconi non può essere leader”. E Tosi si candida in Veneto

Il segretario del Carroccio a "La Zanzara" su Radio24: "Bisogna guardare avanti". Intanto l'espulso dal Carroccio prepara il discorso ufficiale per la sua corsa a governatore del Veneto
Lega Nord, Salvini: “Berlusconi non può essere leader”. E Tosi si candida in Veneto
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Matteo Salvini rottama Silvio Berlusconi e intanto l’espulso Flavio Tosi prepara il discorso per la sua candidatura alle Regionali in Veneto. Se qualcuno aveva pensato che la settimana di passione della Lega Nord fosse finita, si è già rimangiato le parole. Da una parte il Carroccio fa quadrato intorno a Luca Zaia per la corsa a governatore, dall’altra il segretario manda un messaggio poco velato all’ex Cavaliere sulle strategie elettorali: “Bisogna guardare avanti, Berlusconi leader del centrodestra sarebbe come tornare indietro”. L’ha detto in diretta su Radio24 a “La Zanzara”, ma questa volta non era uno scherzo. “Può essere ancora importantissimo, ma intanto io guardo avanti”.

Intanto però Salvini dovrà guardare poco distante da casa. Il sindaco di Verona, espulso pochi giorni fa per non aver rispettato l’ultimatum del Carroccio, ha preso la sua decisione: sarà tra i candidati per la poltrona in Veneto. Sabato 14 in mattinata ci sarà l’annuncio ufficiale dal palco della manifestazione organizzata nella sua città. Il primo cittadino ha chiamato a raccolta i suoi ‘fedelissimi’, organizzata dalla Fondazione ‘Ricostruiamo il Paese‘”. Si giocherà tutto in un giorno. Un ‘sabato leghista’, che svelerà ambizioni e progetti degli uomini del Carroccio in Veneto. Il Tosi-day a Verona, il nuovo tour di Salvini con il governatore Zaia, e la prima riunione del consiglio ‘nazionale’ della Liga presieduto dal commissario Dozzo dopo l’azzeramento della segreteria tosiana.

Quello che è certo è che, ancora una volta sembra prematuro per Salvini chiarire con che alleanze voglia andare allo scontro elettorale. Unica certezza, l’appoggio di Forza Italia in Veneto, che resta lo snodo cruciale del suo progetto di leadership: il risultato di Luca Zaia, il governatore leghista in cerca di riconferma, sarà un giudizio anche sulle strategie di Salvini. “Se Tosi si candida? Gli facciamo gli auguri ma poi – la secca considerazione del segretario in conferenza stampa – sceglieranno i veneti fra i due competitori, che sono Zaia e la Moretti”. Non altri, perché “tutti i sondaggi dicono che Zaia è davanti, e nella peggiore delle ipotesi, se si dovessero candidare tutti quelli che appaiono sui giornali, è avanti di 8 punti”.

Sabato 13 e domenica 14 marzo Salvini sarà in Veneto per un tour pre-elettorale a sostegno del governatore, proprio mentre Tosi avrà la scena a Verona. Il duello ora è a distanza. “Provo fastidio – si è inserito il presidente della Lombardia, Roberto Maroni – a leggere dichiarazioni polemiche nei miei confronti di qualche (ex) leghista veneto che non sa nulla di quanto è accaduto davvero in queste settimane, di quello che ho tentato per evitare la rottura tra Matteo e Flavio, dei miei colloqui con Tosi, delle proposte di soluzione (ragionevole) che ho avanzato ma che (purtroppo) non sono state accettate”.

Si vedrà nei prossimi giorni quali saranno le conseguenze politiche di questo mancato accordo. Intanto in casa Lega si stanno studiando azioni clamorose per tenere alta l’attenzione in campagna elettorale (Salvini ha contestato come “demenziale” la scelta di aprire il urne il 31 maggio “in mezzo a un Ponte per far andare a votare meno persone possibile”). La prima, l’11-12 aprile, quando la Lega Nord organizzerà in “almeno mille piazze di tutta Italia” banchetti per invitare i cittadini a compilare i moduli per la richiesta di asilo politico “come quelli distribuiti a chi sbarca a Lampedusa”. Lo slogan sarà “Anch’io sono un profugo” e l’invito è di “presentarsi senza documenti” per chiedere poi ai prefetti gli aiuti dati dallo Stato agli immigrati.

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