Quando la pubblicità riesce a veicolare un messaggio di pubblica utilità, che va oltre cioè la pura vendita, allora si riesce a scorgere la differenza fra buona e cattiva réclame, fra comunicazione di qualità e ‘monnezza’. Lo scopo delle marche è certamente vendere, ma lo scopo delle marche intelligenti, quelle che hanno a cuore anche la social responsibility, è condividere dei valori etici con i consumatori. Non lo dico io, lo dice prima di tutto Kotler, padre fondatore del marketing.

Tutto questo ‘pippone’ per invitarvi a guardare la nuova campagna Durex. Non vi raccontiamo niente per non rovinarvi la sopresa. L’idea parte da una ricerca effettuata in Inghilterra dalla Durham University in cui il 40% degli intervistati ha dichiarato di attardarsi a dare ancora un’occhiata allo smartphone o al tablet prima di un rapporto sessuale. Un terzo del campione ha addirittura ammesso di rispondere al cellulare durante il rapporto. Sono dati sconvolgenti, se ci pensate.

Ebbene, dai ‘laboratori tecnologici’ della Durex arriva oggi la soluzione presentata alla fine dello spot: un nuovo avanzatissimo dispositivo capace di ‘rendere il sesso con lo smartphone un’esperienza straordinaria’. E c’è ancora una buona notizia: non costa niente.

Articolo Precedente

Radio City: a Milano il festival con Pif, Bertallot e i network universitari

next
Articolo Successivo

Maria De Filippi, Monti e Dudù: sul Fatto in edicola l’Inferno di Buttafuoco

next