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Tesla, un rischio chiamato Bolt

Tesla, un rischio chiamato Bolt
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di Carblogger.it

Ford GT, Accord NSX o Mercedes F015? Troppo facile. Preferisco la Chevrolet Bolt. L’auto più interessante del Salone di Detroit 2015 per me è la piccola elettrica americana. Per di più con un design piacevole che per una Chevrolet non è proprio scontato (vedi la seconda generazione della Volt). Mary Barra, Ceo di Gm, non ha annunciato quando la Bolt sarà lanciata, negli Stati Uniti però sono sicuri che possa arrivare nel 2017. Nel frattempo, in Gm assicurano un’autonomia di oltre 200 miglia (320 km) e un prezzo, già scontato degli incentivi, di 30 mila dollari.

Un bel problema per Tesla. Il Ceo Elon Musk ha già annunciato l’arrivo nel 2017 della Model 3, una compatta destinata a far aumentare i volumi dai 33 mila del 2014 ai 500 mila previsti per il 2020. Il prezzo, della Model 3, secondo Musk, sarà di circa 35 mila dollari. Più o meno quelli della Bolt. Per far questo, Musk produrrà da solo (insieme a Panasonic) le necessarie batterie al litio nella Gigafactory in costruzione nel deserto del Nevada (scelta quanto meno discutibile), per un investimento totale di circa 5 miliardi di dollari, di cui oltre 2 a carico della Tesla (il resto è diviso tra Panasonic e Stato del Nevada).

Ora però, con l’arrivo della Bolt (e della nuova generazione di Nissan Leaf) e le vendite delle elettriche che rimangono ridotte ai minimi, qualche conto a Musk potrebbe non tornare più, mettendo così a rischio gli investimenti sulla Gigafactory. Non solo, a temere sono anche i partner giapponesi di Panasonic e lo Stato del Nevada che ha concesso a Tesla 1,4 miliardi di dollari di vantaggi fiscali. Musk non sembra pensarla allo stesso modo e sempre a Detroit al congresso di Automotive News ha prima alzato l’asticella: “Venderemo qualche milione di elettriche l’anno dal 2025”. E poi dato il benvenuto alla Bolt.

I dubbi però restano. A meno di non siglare, dopo l’uscita di Mercedes e in parte di Toyota (avrebbe ora solo un 1% di Tesla), una partnership con qualche altro costruttore. Chissà, magari Fca

Twitter: @carblogger_it

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