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Migranti, 476 persone messe in salvo nel canale di Sicilia in arrivo in Calabria

La nave Gregoretti della Guardia Costiera giungerà in tarda serata nel porto di Corigliano Calabro (Cosenza). Tra i profughi, provenienti dal Medio Oriente e dal nord Africa ci sarebbero 43 donne, alcune incinte, e 15 bambini. Si tratta del secondo sbarco in poche settimane
Migranti, 476 persone messe in salvo nel canale di Sicilia in arrivo in Calabria
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Nuovi soccorsi di migranti nel canale di Sicilia. La nave Gregoretti della Guardia Costiera giungerà in tarda serata nel porto di Corigliano Calabro (Cosenza) con a bordo 476 persone messe in salvo nei giorni scorsi. Tra loro, secondo le prime notizie, vi sarebbero 43 donne, alcune incinte, e 15 bambini.

Da un primo controllo effettuato dal medico di bordo le condizioni complessive dei migranti sarebbero sostanzialmente buone. I profughi provengono prevalentemente dal Medio Oriente e dal nord Africa.
In merito allo sbarco, il secondo a Corigliano Calabro nelle ultime settimane, il sindaco Giuseppe Geraci ha espresso “viva preoccupazione”. “Si sta avverando – ha sostenuto – quanto purtroppo temuto e manifestato già in occasione del primo sbarco, ottimamente gestito nei giorni scorsi con Prefettura, forze dell’ordine e volontari. Sembrerebbe essersi aperto ormai un varco incontrollato ed ingestibile verso il nostro Porto. Il che sarebbe una oggettiva iattura, non soltanto per Corigliano ma per l’intera Sibaritide. L’ente pubblico locale e la nostra comunità non possono e non potranno sostenere, da un punto di vista organizzativo, logistico, economico ed anche sociale il ripetersi di sbarchi di navi con cospicui carichi di migranti da accogliere e gestire attingendo alle già ridotte risorse residuate dallo Stato centrale ai comuni. E’ sotto gli occhi di tutti l’impossibilità quotidiana di gestire finanche i servizi fondamentali per i residenti”.

“E’ necessario ed improcrastinabile – ha concluso Geraci – che il Governo centrale, raccordandosi con l’Ue, ascolti ed accolga senza ritardi queste preoccupazioni autentiche e che rappresentano e condividono i sentimenti diffusi delle nostre popolazioni e dell’intero territorio”.

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