Le premesse non facevano presagire niente di buono e bastava farsi un giro tra gli stand per capire che il Motor Show di Bologna scaldava i motori, forse, ma non i cuori. Ora, a kermesse appena chiusa, sono i numeri che parlano: sono stati 300mila i visitatori dell’edizione del 2014, la numero 39, mai così pochi dal 2004 a oggi, se si esclude lo stop dell’anno scorso. In altre parole, in dieci anni il salone emiliano ha perso per strada, complici la crisi del mercato e la fuga delle case automobilistiche, quasi un milione di persone.

Il calo conferma comunque la tendenza degli ultimi tre anni. La cifra inizia a scendere drasticamente nel 2012, quando da 840mila, si passa a 400mila biglietti staccati. Un crollo vertiginoso, più che un semplice declino. L’anno dopo, il 2013, è quello dello choc: gli organizzatori decidono di annullare la manifestazione, per la prima volta in quasi 40 anni di edizioni, a causa dell’assenza di case motoristiche disposte a portare il loro marchio sotto i padiglioni della Fiera di Bologna. La strada imboccata sembra senza ritorno, soprattutto per l’insidia dei concorrenti. Prima tra tutti Milano, pronta a portare sotto la Madonnina il suo salone dell’auto.

Per questo, scongiurato un secondo stop, il 2014 doveva essere l’anno della rinascita. E invece, niente da fare: gli appassionati delle quattro ruote non hanno voluto premiare lo sforzo enorme degli organizzatori per rimettere in piedi l’esposizione dopo la pausa. E hanno disertato i padiglioni bolognesi. 300 mila visitatori è il punto più basso, mai raggiunto in 10 anni. Basta voltarsi indietro per farsi un’idea. Nel 2004 il Motor Show si chiude con la partecipazione record di un milione e 237 mila persone, tra professionisti del settore e non, con un incremento del 6% rispetto all’edizione precedente e la presenza di 44 marchi (oltre il doppio di quelli di quest’anno). Sono altri tempi, la crisi dell’auto ancora non morde, nella settimana della kermesse gli alberghi e i ristoranti segnano il tutto esaurito, e il Motor Show è considerata una delle esposizioni di punta, capace di attirare in città gente da tutta Europa, facendone così la capitale del motori. Tra il 2005 e il 2008, le cose non cambiano di molto. Il primo segno meno rilevante si registra nel 2009, quando al Motor Show si presentano circa 500mila persone. La cifra risale a 800mila nel 2010. La soglia del milione però resta lontana: nel 2011 non si va sopra gli 840mila. Numero che poi si dimezza nell’anno successivo, fino arrivare agli attuali 300mila.

Non sono bastati quindi i 21 marchi presenti tra gli stand, e nemmeno il calendario fitto di spettacoli, esibizioni, gare e concerti. Eppure, nel fare il bilancio, gli organizzatori preferiscono guardare il bicchiere mezzo pieno. “È stata una grandissima soddisfazione l’aver realizzato il Motor Show in un momento così difficile per il Paese e per il mercato dell’auto”, ha commentato Giada Michetti, amministratore delegato della Gl Events Italia, che insieme a Bologna Fiere ha messo in piedi l’evento. Una 9 giorni in cui si è voluto scommettere sopratutto sul vintage, con una mostra dedicata alle auto d’epoca, e sullo show. Ma in cui sono mancati alcuni nomi di peso, come Bmw, Mercedes, Renault e Ford. Durante i saluti, Michetti ha voluto dare appuntamento al 2015. La prossima edizione, quella del quarantesimo compleanno, ha già le date: dal 5 al 13 dicembre. Resta da vedere quanto pubblico riuscirà ad attirare.

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