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Pisa, vitalizio di 2.000 euro al mese alla famiglia del cameriere bengalese ucciso

Il 34enne originario del Bangladesh venne aggredito senza motivo appena uscito dal lavoro. L'Inail ha considerato la sua morte un "infortunio in itinere"
Pisa, vitalizio di 2.000 euro al mese alla famiglia del cameriere bengalese ucciso
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L’Inail lo ha considerato un infortunio sul lavoro. Ed è per questo che la famiglia di Zakir Hossain, il 34enne bengalese morto dopo essere stato aggredito nel centro di Pisa subito dopo aver terminato il suo turno come cameriere, percepirà un vitalizio di 2mila euro al mese. Un assegno che avrà validità retroattiva (ovvero avrà effetto dalla data della morte del giovane) e sarà versato direttamente alla famiglia della vittima, che vive in Bangladesh. La morte del bengalese risale al 13 aprile scorso. Hossain era appena uscito dal ristorante dove lavorava quando fu colpito con un pugno da Hamrouni Hamza, un 27enne tunisino che lo aggredì senza apparente motivo. Il colpo fece cadere a terra Hossain, facendogli battere la testa contro un muro. L’uomo morì dopo 36 ore di agonia mentre l’aggressore è ora latitante in Tunisia.

Il fatto che Hossain sia stato aggredito subito dopo aver finito il turno ha portato l’Inail a considerare la sua morte un infortunio “in itinere”, ovvero un incidente che si verifica durante gli spostamenti di un dipendente per raggiungere il luogo di lavoro. Di qui la decisione di dare alla famiglia la “rendita ai superstiti“. Dell’importo calcolato dall’Inail, il 50% spetterà alla moglie finché resterà in vita, mentre la somma restante è per i tre figli che ne potranno beneficiare fino al compimento della maggiore età o, se proseguiranno gli studi, finché non dimostreranno di essere in grado di mantenersi autonomamente. Sarà lo stesso direttore della sede pisana dell’istituto, Giovanni Lorenzini, ad annunciarlo giovedì 27 novembre nel corso del Consiglio comunale aperto per celebrare la Festa della Toscana, che la città ha deciso di dedicare proprio ad Hossain.

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