Ancora una volta torna il “caos bagagli” all’aeroporto di Fiumicino, dove questa mattina è scattata di nuovo la protesta spontanea dei lavoratori di terra Alitalia all’aeroporto Leonardo Da Vinci contro i licenziamenti: in seguito all’accordo tra Alitalia e Etihad, infatti, trecento persone da lunedì saranno messe in mobilità. Già stamattina, però, diversi lavoratori avrebbero trovato i propri badge “smagnetizzati”. Di qui la protesta spontanea, che sta lasciando a terra centinaia di valigie.

Alitalia, per parte sua minimizza: “A causa di un disguido interno, sono state disattivate le postazioni di 25 lavoratori Alitalia dello scalo di Fiumicino che, soltanto domani, sarebbero dovute essere disattivate in coincidenza con la consegna a questi lavoratori delle lettere di messa in mobilità”, spiega la compagnia. Questo disguido, si legge, “ha creato un po’ di agitazione tra i lavoratori provocando qualche ritardo nella consegna o nel riavvio di alcune centinaia di bagagli in transito, che saranno prontamente riconsegnati nel minor tempo possibile”.

“Stiamo lavorando per cercare di ridurre i disagi – ha detto all’agenzia AdnKronos Vitaliano Turrà, direttore Enac dell’aeroporto di Fiumicino – riattiveremo le procedure già messe in atto durante la protesta della scorsa estate: si tratta di trasferire i bagagli in transito in un hangar, lavorarli lì e vedere, a seconda di quanti sono, se possono essere riavviati in aereo, altrimenti, se sono troppi, li riavvieremo via terra”.

A quanto si apprende da fonti aeroportuali, in seguito all’astensione lavorativa del personale di terra Alitalia, Aeroporti di Roma, che gestisce lo scalo di Fiumicino, in collaborazione con la polizia ha messo a disposizione una “task force” per prendere i bagagli e riavviarli con dei voli. La task force è pronta a intervenire nel momento in cui Alitalia ne faccia richiesta.

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