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‘Prima del film’: il documentario sugli ‘scarabocchi’ di Scola, Virzì e Bellocchio

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Prima del film. Quando tutto ancora deve accadere, talvolta si materializzano dei piccoli miracoli sotto forma di disegno. Indimenticabili le “operette d’arte” di Fellini, deliziose le ironie formato ritratto di Scola, come irresistibili le caricature di Virzì per non parlare delle ombre stilizzate di Bellocchio, già pittore prima d’esser cineasta.

Loro, come altri nel mondo, sono i registi che hanno amato o tuttora amano praticare l’arte dello storyboard. Quel vignettismo pre-filmico che non tutti hanno il talento di far proprio, per poi divenire materia a servizio dell’umanità chiamata a fare un film. Dopo il magnifico lungometraggio d’esordio – ibrido di live action e d’animazione – L’uomo fiammifero (2009), il teramano Marco Chiarini e il critico cinematografico Mario Sesti hanno concepito un piccolo/grande documentario degno di nota, recentemente passato al 9° Festival Internazionale del Film di Roma, sezione Wired Next Cinema.

Il titolo è l’incipit, Prima del film, e la sua genesi nasce da una mostra omonima che contemplava i disegni appunto di Fellini, Scola e Virzì, tenutasi a Teramo tra aprile e giugno 2014. Da un’idea un po’ “abbozzata” alla produzione di un vero e proprio “documento” che per la prima volta nel Belpaese prova a intraprendere un percorso grafico del nostro cinema.

Chiarini e Sesti hanno dunque ricontattato Ettore Scola e Paolo Virzì, aggiungendovi Marco Bellocchio, e con l’ausilio di interventi “esperti” quali quelli dello storyboarder Cristiano Donzelli, del critico “stracult” Marco Giusti e del critico d’arte Alessandra Mammì, hanno messo in piedi Prima del film. “Con i tre registi si è creato un rapporto stupendo, erano quasi stupiti del mio interesse nei loro confronti rispetto al disegno” ha sottolineato Marco Chiarini che, con talento, ha chiuso il documentario proponendo qualcosa di splendido: attraverso il “ridisegno” di alcune opere grafiche (o “scarabocchi” come li ama definire Virzì) dei tre registi (e una di Fellini) ha letteralmente “animato in 3D” i loro disegni, dandovi quello spessore filmico per il quale sono stati originariamente concepiti.

Sperando che il documentario possa essere ampiamente visto anche dal pubblico “non addetto ai lavori”, nel frattempo Chiarini ci ha annunciato di stare lavorando ad un film di certo degno d’importanza, basandosi sull’ultima sceneggiatura firmata dal compianto Vincenzo Cerami.

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