Fumata nera per la vendita all’asta delle case di Lucio Dalla. Presso lo studio notarile Stame – Zerbini nella centralissima Galleria Cavour di Bologna sono state aperte le buste con le offerte pervenute per l’acquisto delle due case di Bologna, la villa di Milo in Sicilia e la barca “Brilla & Billy”, appartenute al cantante scomparso il primo marzo del 2012. Solo lo yacht è stato venduto ad un imprenditore napoletano fan dell’artista, mentre le offerte per le tre abitazioni sono state giudicate troppo inferiori alle richieste di partenza. Dopo un tentativo andato a vuoto di vendita diretta degli immobili la Fondazione Lucio Dalla, composta dagli eredi del cantautore e responsabile della gestione dei beni lasciati dall’artista che ammontano all’incirca a 100 milioni di euro (di cui tre solo in opere d’arte), aveva autorizzato l’estate scorsa un’asta rimasta aperta dall’1 al 30 settembre 2014 dove i potenziali e danarosi acquirenti avrebbero potuto partecipare inviando un’offerta in busta chiusa.

Circa un migliaio i contatti giornalieri provenienti da diverse città italiane come da Francia, Germania e Brasile per il sito www.spazidilucio.it, la pagina web messa a disposizione dall’agenzia immobiliare Gabetti – Rosa che aveva gestito l’operazione di vendita. Solo tre, invece, le richieste pervenute: una da Bologna, una da fuori Bologna e la terza da Napoli da parte di quello che è diventato il nuovo proprietario di “Brilla & Billy”. L’imprenditore napoletano Polito, come scrive il Corriere della Sera, era presente nello studio notarile di Bologna e ha spiegato che “il nome della barca rimarrà quello per scaramanzia”, mentre verranno asportate tutte le parti che compongono lo studio di registrazione ‘galleggiante’. Lo yacht prenderà il mare per raggiungere Napoli per la cifra “congrua” di 207mila euro, poco inferiore ai 230mila richiesti come base d’asta.

Rimangono tutt’ora invendute le tre grandi abitazioni appartenenti in vita a Dalla: 214 metri quadrati con terrazzi al secondo-terzo piano di Via D’Azeglio 15 a Bologna ad uso privato dell’artista; 220 metri quadrati al terzo-quarto piano sempre in via D’Azeglio usati principalmente fino alla primavera 2012 da Marco Alemanno; la villa di Milo ai piedi dell’Etna da 400 metri quadri con una dependance di 50, piscina, parco e 20 ettari di bosco. Esclusa l’offerta di Polito per la barca, le altre due offerte giudicate troppo inferiori alle richieste erano per le case bolognesi, mentre l’abitazione siciliana non ne ha ricevuta nessuna. Ora agli eredi dell’artista non rimangono che due strade: una seconda asta, oppure una trattativa diretta. Quest’ultimo sembra il canale prescelto dopo la prima tornata di offerte andata ampiamente sotto le aspettative e visto l’interessamento ad una trattativa che sembra esserci da un privato interessato all’acquisto. I proventi previsti dall’asta avrebbero dovuto finanziare le prime attività della Fondazione e la Casa Museo dedicata a Lucio che nei piani dovrebbe occupare il primo piano di via D’Azeglio 15: 500 metri quadrati dove Dalla teneva gli uffici e gli studi, spazio che rimarrà comunque in eredità ai suoi cugini.

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