“78 anni fa ci ha lasciato Federico García Lorca“, questo il tweet lanciato dalla tv pubblica spagnola in occasione dell’anniversario dell’assassinio del poeta. Quel “lasciare”, verbo amato dalla internazionale del cerchiobottismo, ha fortunatamente suscitato la rabbiosa e sdegnata reazione di chi non ha intenzione di consentire oltraggi alla memoria e aggressioni alla verità storica.

Federico García Lorca non fu chiamato in cielo da un Signore e neppure fu colpito da malattia improvvisa, fu invece giustiziato dai fascisti spagnoli perché “comunista ed omosessuale” come ha sintetizzato un cittadino “indignados”. La tv pubblica, peraltro saldamente controllata da una destra che fatica a fare i conti con il passato, è stata costretta a correre ai ripari, precisando, bontà loro, che il poeta fu assassinato, senza per altro spiegare da chi.

Ora c’è solo da augurarsi che i cerchiobottisti di casa nostra, peraltro in servizio permanente effettivo, non decidano di entrare in competizione con i colleghi spagnoli regalandoci perle del tipo: 
I fratelli Cervi ci hanno lasciato dopo essersi imbattuti in un gruppo non meglio identificato di cacciatori di frodo… Gesù ci ha lasciato dopo un improvviso trauma osseo… Federico Aldrovandi ci ha lasciato dopo essersi gettato sotto i piedi di alcuni agenti.. I braccianti di Avola ci hanno lasciato perché volavano “ad altezza d’uomo”…

Peraltro all’ispanico “Federico García Lorca ci ha lasciato”, noi possiamo contrapporre senza paura e con orgoglio il nostro “pensavo fosse la nipote di Mubarak“. Non sarà stato un twitter, ma la “genialità italica” non teme la  concorrenza.

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