Le autorità ucraine sostengono di aver recuperato 17 cadaveri dal luogo in cui un missile avrebbe colpito una colonna di civili in fuga da Lugansk in auto e pullman. Lo ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza ucraino, Andrii Lisenko, citato da 112.ua. Ieri Kiev aveva accusato i secessionisti filorussi di aver causato una strage di innocenti sparando con mortai e lancia missili multipli Grad forniti da Mosca contro una colonna di bus carichi di rifugiati sulla strada tra Khriaschuvate e Novosvitlivka, vicino a Lugansk, bastione dei miliziani dal quale sono scappate circa 2.000 persone in due giorni. I ribelli avevano fatto sapere di non essere stati gli autori della strage, per la quale avevano accusato i soldati di Kiev. Il presidente della Commissione Ue José Barroso ha chiesto l’apertura di un’inchiesta in una telefonata al presidente ucraino Petro Poroshenko. Si devono inoltre “fermare le ostilità alla frontiera e il flusso di armi e personale dalla Russia verso l’Ucraina”. Kiev ha accusato della presunta strage i ribelli, che hanno smentito.

Ribelli: “Colpi di Kiev su un asilo, è strage di bambini”
La leadership dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk ha accusato l’esercito ucraino di aver bombardato un asilo a Makievka uccidendo oltre 10 bambini. “Le informazioni sono state confermate. Gli accertamenti preliminari indicano che più di 10 bambini sono stati uccisi”, ha detto il vice premier Andrei Purghin. Non ci sono altre conferme.  

Truppe di Kiev entrano a Lugansk
Lysenko ha riferito che le truppe governative hanno conquistato un quartiere di Lugansk e che sono in corso combattimenti contro i ribelli nelle strade della città, soprattuto nel centro storico.  Peggiorano di giorno in giorno le condizioni della popolazione nella città, senza acqua e al buio da 17 giorni. Il Comune ha rilasciato una dichiarazione in cui si condannano i bombardamenti di questa notte nel centro della città. Un numero imprecisato di civili sono stati uccisi o feriti ma non si ha un dato certo per la difficoltà delle comunicazioni e per l’impossibilità di entrare nella zona. I residenti sono in fila per comprare il pane e le scorte di cibo si stanno esaurendo. Le autorità hanno inoltre lanciato l’allarme di un potenziale focolaio di malattie infettive dato che i rifiuti non sono stati raccolti al di fuori della città per più di due settimane nel caldo sempre più soffocante.

Colpi di mortaio su Donetsk
Non si placa la tensione a Donetsk, nell’est del paese dove continua l’offensiva delle forze governative per riprendere il controllo della città roccaforte dei ribelli filorussi. Secondo quanto riferiscono le autorità locali, citate dal sito Interfax, la città è stata bombardata la sera del 18 agosto e una donna è rimasta ferita in una zona residenziale sotto i colpi di artiglieria. Altri edifici sono stati distrutti dai bombardamenti. Questa mattina spari di pistola sono stati sentiti nel centro della città. I trasporti pubblici e i servizi di pubblica utilità continuano a lavorare.

Osce: “Aumentate le attività militari russe al confine”
Ucraina e i Paesi dell’occidente hanno espresso preoccupazione per l’attività militare della Russia vicino alla frontiera ucraina. Mosca ha ribadito che entro i suoi confini “può fare ciò che vuole”, ma ha invitato la missione dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce) ad osservare la situazione su due valichi di frontiera, sperando così di dissipare i dubbi che il Cremlino stia fornendo armi ai ribelli. Paul Picard, capo della missione Osce, ha riferito ai giornalisti che gli osservatori avevano visto un notevole incremento delle attività militari intorno ai punti di frontiera durante la scorsa settimana, tra cui le manovre di elicottero russo. Ma ha anche specificato che gli elicotteri non sono stati visti attraversare il confine. Picard ha riferito che gruppi di giovani uomini e donne che indossano abito stile militare si stavano muovendo “avanti e indietro attraverso il confine”. Non sono stati visti armi o veicoli militari.  Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, afferma di non poter escludere che la Russia stia pianificando una nuova invasione del territorio ucraino. Al momento è chiaro che “i russi stanno tenendo aperte le loro opzioni, compresi ulteriori interventi in Ucraina”, ha sostenuto Rasmussen secondo un’anticipazione del tabloid Bild.

Diplomazie al lavoro, attesa la Merkel
Continuano, intanto gli sforzi diplomatici per tentare di favorire una conclusione pacifica del conflitto. Jeffrey Feltman, il sottosegretario generale dell’Onu per gli Affari politici è a Kiev per incontrare le autorità ucraine. Come riporta l’agenzia Itar Tass, Feltman, che rappresenta direttamente il segretario generale Ban Ki-moon, si tratterrà nella capitale ucraina fino a venerdì e avrà colloqui con i massimi vertici del Paese. La cancelliera tedesca Angela Merkel si recherà sabato 23 agosto in Ucraina, su invito del presidente Petro Poroshenko, per la prima volta dall’inizio della crisi. Lo ha confermato oggi il portavoce della cancelliera Steffen Seibert. Oltre a Poroshenko, Merkel incontrerà a Kiev il premier Arseni Iatseniuk e i sindaci di alcune città ucraine. Al centro del confronto, si legge in una nota, “l’attuale situazione ucraina e l’atteggiamento da tenere nei confronti della Russia. Inoltre si parlerà delle possibilità concrete di sostenere l’Ucraina”.

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