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Scuola: Giannini o Gelmini? Per gli alunni disabili non cambia nulla

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E’ giunta dal Miur la sconcertante risposta ufficiale alla denuncia che abbiamo sollevato da questo blog sulla assurda vicenda della classe terza della scuola primaria di Brusciano (Napoli) composta da 22 alunni di cui 4 con disabilità.

Bisogna precisare che alla nostra denuncia si era prontamente aggiunta una interrogazione parlamentare presentata dall’onorevole Laura Coccia del Pd (partito di maggioranza relativa/assoluta nel governo in carica).

Nella risposta del Miur si sottolinea “la fondamentale valenza dell’assistenza e dell’integrazione degli alunni con disabilità del nostro Paese”, di voler “realizzare la piena inclusione sociale” e si richiamano i criteri per la formazione delle classi contenuti nel dpr 81 del 2009.

A questo punto qualsiasi persona di buon senso ed informata si aspetterebbe una conclusione coerente con tali premesse, ma ecco spuntare la sorpresa che non ti aspetti: “In considerazione di quanto sopra specificato, scrive il ministro Giannini, non potrà verificarsi che i quattro alunni con disabilità presenti siano affidati ad unico insegnante di sostegno“.

A questo punto mi corre l’obbligo di ricordare al ministro ed ai suoi zelanti collaboratori qualche piccolo riferimento normativo ad integrazione del dpr 81 citato che come loro non possono ignorare esplicita che il tetto massimo di alunni “di norma” non deve superare i 20.

Se per favore il ministro può dare una rilettura anche alle circolari 25/12 del 29 marzo ed alla 63/11 in cui si richiama il tetto massimo della legge 104/92 all’articolo 3 comma 3 forse una risposta come quella riportata in basso non sarebbe mai stata scritta.

Mentre scrivo un dubbio atroce mi assale…

Forse il ministro Giannini conosce esattamente le normative di cui sopra.

Allora, forse, sarà meglio restituire alla scuola italiana la Gelmini, almeno così diventerà tutto più chiaro per i disabili, le loro famiglie e i cittadini.

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