“Siamo ridotti al baratto con le altre strutture sanitarie perché non possiamo più pagare i farmaci”. La denuncia è di Mario Martina, direttore generale della Fondazione “Campanella”, il Polo oncologico di Catanzaro che negli ultimi anni ha subito tagli nei finanziamenti (da 40 a 10 milioni di euro) e nei posti letto (da 115 a 35). Un dramma che tocca centinaia di malati oncologici calabresi che si stanno curando nella struttura nata nel 2005 grazie alla sinergia tra Regione Calabria e Università “Magna Grecia”. Il tavolo “Massici” attraverso cui il governo coordina il commissariamento della sanità calabrese sta imponento la chiusura dell’unico centro di secondo livelli della regione. Aumenteranno i viaggi della speranza per chi combatte con il tumore e saranno licenziati 180 dipendenti della Fondazione Campanella“. Dipendenti assunti senza alcun concorso pubblico. Proprio questo è uno dei motivi che hanno creato l’empasse. Non è possibile trasferire i dipendenti al policlinico perché la fondazione “Campanella” è di fatto una struttura privata nonostante i soci sono enti pubblici che per anni hanno assunto persone “a chiamata diretta”. “Da quando la Regione è commissariata non c’è sconto per nessuno. Né per le strutture pubbliche né per quelle private – replica la presidente della Calabria Antonella Stasi –. La Fondazione “Campanella” ha un budget. Ma se spende più di quanto viene dato è un problema”  di Lucio Musolino

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