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Corruzione, ai domiciliari Brienza ex presidente vigilanza nei contratti pubblici

Coinvolto nell'indagine per abuso d'ufficio anche l’ex presidente dell’Authority e della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino. Secondo l'accusa insieme ad altri funzionari avrebbe "procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale". Secondo la procura l'ex numero uno dell'Autorità Brienza avrebbe ricevuto denaro da un imprenditore
Corruzione, ai domiciliari Brienza ex presidente vigilanza nei contratti pubblici
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L’ex presidente dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici (Avcp), Giuseppe Brienza è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione, nell’ambito di un’inchiesta della procura di Roma che vede indagato per abuso d’ufficio anche l’ex presidente dell’Authority e della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino.

L’attività di indagine delle Unità speciali Nucleo Tutela Mercati della Guardia di Finanza si era concentrata nei mesi scorsi sulle Società organismo di attestazioni (Soa), strutture che verificano la validità delle imprese che partecipano agli appalti pubblici. Il provvedimento di arresto per Brienza è stato firmato dal gip Simonetta D’Alessandro. Nel procedimento, coordinato dal procuratore aggiunto Nello Rossi, risultano anche indagati il direttore generale della Vigilanza Lavori, Maurizio Ivagnes, il funzionario dell’Ufficio Qualificazione Maria Grassini, Mario Calcagni, amministratore della Axsoa spa e Alfredo Gherardi, amministratore della Soanc spa e della Psq.

Secondo l’impianto accusatorio della Procura, Luigi Giampaolino, ora in pensione, Ivagnes e Grassini, nel 2008, hanno intenzionalmente procurato agli imprenditori “Calcagni e Gherardi un ingiusto vantaggio patrimoniale – si legge nel capo di imputazione – rappresentato dal consentire il passaggio dell’intero pacchetto clienti dalla Soanc spa all’ Axsoa spa”. Un’operazione che ha portato a Gherardi un guadagno di 2,6 milioni di euro dalla vendita delle quote della Soanc spa e a Calcagni, grazie al “rilevantissimo aumento del valore dei ricavi dell’Axsoa spa in seguito a fusione per incorporazione della Soanc spa, passati da 1,2 milioni nel 2007 a 5,5 milioni nel 2008”.

Nei confronti dell’ex presidente dell’Autorità Brienza, si contesta il reato di corruzione perché nella sua veste prima di consigliere e poi come presidente avrebbe compiuto “atti contrari ai doveri d’ufficio, accettando la promessa e ricevendo denaro e altre utilità economiche da Calcagni”. L’indagine ha accertato che Brienza ha ottenuto la concessione in affitto, in favore della figlia, di un immobile a Roma da una società riconducibile a Calcagni, “il conferimento dell’incarico di consulente del lavoro per la Axsoa spa in favore della propria compagna, più un rapporto di consulenza con la stessa Axsoa spa, una volta conclusa l’attività nell’AVCP, retribuito con la somma di 5mila euro al mese per un anno.

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