– È terribile pensare che una felicità come quella possa scomparire.
– Devi fare molta attenzione con la felicità. La felicità è disastrosa ai fini narrativi. È il dramma che ci interessa! La vita è dramma!

Se lo dicono uno scrittore e il suo editore parlando di amori e coppie. Nella realtà non è tutto così negativo, forse soltanto molto complicato. Come nelle famiglie allargate e incrociate di Rompicapo a New York, dove il protagonista Romain Duris è uno scrittore parigino in crisi che vola nella Grande Mela per avvicinarsi ai due figli avuti da un’inglese che lo ha lasciato per un ricco yuppie. Per un favore ha donato il seme a un’amica lesbica che ora ha una bambina. E la sua cittadinanza americana è dovuta al matrimonio combinato con una cinese. La globalizzazione di luoghi e modalità di unione sembra concentrata tutta non in una commedia, ma in un solo personaggio del nuovo film in uscita di Cédric Klapisch. Altro che Dico e Pacs.

Un addensamento che riattraversando l’oceano, lungo la Senna, sempre cinematograficamente parlando, si dirada con le scaramucce monogame e borbottanti tra Jim Broadbent e Linsday Duncan, affiatati e irrestistibili attori. Qui gli sposi britannici dalle trenta lune provano a riprendersi il viaggio di nozze da dove lo ricordavano, ma si ritrovano a dover scendere a patti con croci e malizie della loro età in un affresco sobrio e pungente firmato dal regista inglese Roger Michell. In sala dal 6 giugno come Le Week-End, una storia tutta francese, o almeno in partenza da Parigi è Tutta colpa del vulcano: lo slowburn on the road firmato Dany Boon, mago transalpino della risata, stavolta coinvolto in un viaggio all’ultimo sangue con l’acerrima ex-moglie interpretata da Valérie Bonneton. E dove è già comico il solo pensiero che l’eruzione di un grande vulcano islandese sia la causa del dirottamento sul loro folle viaggio sulle strade slave con destinazione Grecia. Ma allo stesso tempo quasi fuocherello d’artificio in confronto alle loro iraconde disavventure.

Tornando a New York il grande schermo calca la mano e non ci risparmia tradimenti, in questi giorni, né vendette esemplari. È il caso di Tutte contro lui. La diva Cameron Diaz, qui fidanzata non più giovanissima, scopre che il suo nuovo lui, forse quello giusto, in realtà è sposato con la dolce e affranta donnina dalla classe di Leslie Mann. Solidarietà femminile elevata alla Kill Bill le fa diventare intime amiche anche della nuova amante, una Kate Upton in versione lolita per uno script di riscossa e punizione del maschio farfallone e adultero. Tutto dedicato a un pubblico da spiagge patinate in salsa di comicità un po’ demenziale, almeno per due ore. Ma spassoso quanto liberatorio soprattutto per le quote rosa in sala.

Le commedie romantiche non tirano più come una volta. Per fortuna. Complici, alle volte, cinematografie un po’ melense, poi famiglie reali sempre più atipiche, allargate o del tutto polverizzate che hanno portato la cinepresa a raccontare storie sempre più spurie dal genere, seppure sempre in cerca dei sentimenti che legano due (o più) persone per la vita, o quasi. Sta di fatto che tra coppie in crisi, avanti con gli anni o ex, neanche quelle classiche e affiatate vanno troppo per il sottile, non disdegnando, nel nome della loro integrità una vera e propria guerra ai vicini di casa.

Restando sempre nel nuovo continente, è il caso di Cattivi vicini, in uscita soltanto dopo ferragosto, ma meritevole di un posticino in questo breve viaggio tra amori, disaccordi e catastrofi nelle commedie più attuali e a questo punto future dell’asse in celluloide franco-americano. I placidi coniugi con i volti di Seth Rogen e Rose Byrne vivono il loro villino da middle class a base di prato inglese e barbecue del fine settimana fino allo sconvolgimento causato dai nuovi giovani vicini: una confraternita dai divertimenti dinamitardi guidata da un accanito Zac Efron, con il quale i due dovranno combattere a suon di pesantissimi scherzi per difendere il loro piccolo mondo. Allora l’amore certe volte unisce!

Che sia così o il contrario, se doveste andare al cinema per uno di questi film, evitate caramelle gommose alla granella di zucchero, ma portatevi pop corn, patatine alla paprika, o tutt’al più (nonostante il mercato li ritenga fuorimoda) i sempreverdi e salatissimi semi di zucca.

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