La visita di Renzi in Cina non conquista le prime pagine della stampa cinese. Ma se ne parla. Un po’ per la particolarità del personaggio e un po’ per l’avvicinarsi dell’Expo, dove la Cina con i suoi tre padiglioni (quello governativo, quello gestito dal gruppo immobiliare Vanke e il China Corporate United Pavillion) sarà verosimilmente il paese più rappresentato. Il primo breve ritratto del nostro presidente del Consiglio è uscito a inizio mese su una rivista di Hong Kong, Isun Affair. “Matteo Renzi è un 39enne dall’aspetto piacevole. Veste spesso in maniera sportiva, giacca, jeans e occhiali da sole, come una stella del cinema”. E – continua ancora il mensile dell’ex colonia britannica – con una sorta di “colpo di palazzo ha portato una nuova energia nell’arena politica”.  

Le aspettative sul suo governo sono tante. Renzi è stato ricevuto nella grande Sala del Popolo e ha incassato i complimenti del presidente Xi Jinping, massima carica della Repubblica popolare e del Partito comunista cinese. “Le riforme del governo Renzi hanno avuto una grande risonanza internazionale” ha sottolineato Xi, che ha aggiunto le sue “congratulazioni per il percorso avviato”. Oltre a riportare le incoraggianti parole del presidente cinese, l’agenzia di stampa governativa Xinhua ricorda la parole di Roberto Maroni su fatto che l’Expo di Milano rischia di “mancare la scadenza del 30 aprile” e ripercorre brevemente gli scandali giudiziari che “hanno portato all’arresto di numerosi funzionari e professionisti legati agli appalti pubblici indetti per l’evento”. E aggiunge che anche se Renzi ha già messo in moto “una task force per vigilare sull’Expo guidata da Raffaele Cantone, magistrato dell’antimafia e presidente dell’Autorità nazionale sulla corruzione, il decreto attuativo per conferire i poteri a Cantone è stato rimandato a venerdì”. 

Renzi conosce bene le polemiche nostrane. E in conferenza stampa si è affrettato a porre rimedio al ‘danno d’immagine’ che possono causare notizie come queste: “Gli investimenti cinesi sono significativi perché sanno bene cosa significa potere ospitare un’Expo. E lo sanno molto meglio di molti nostri professionisti del pessimismo”. La stampa cinese mainstream riporta l’augurio del nostro premier affinché Expo 2015 “sia per le aziende cinesi l’occasione di mettere radici e germogliare in Italia e in Europa”. Ma i commenti dei quotidiani a orientamento più economico sono cauti.  

Il settimanale Yicai, la prima rivista di economia e finanza, attacca elogiando il discorso di dieci minuti “del giovane e radicale primo ministro italiano”. Sottolinea la sua determinazione nel riformare complessivamente l’Italia e l’importanza della sua visita nel decimo anniversario della collaborazione strategica tra Cina e Italia, ma non manca di rimarcare il fatto che gli imprenditori cinesi “non è che non vogliano fare affari con gli italiani“, ma spesso sono incapaci di negoziarci perché questi ultimi sono “poco attenti ai dettagli”.  

Nonostante le grandi promesse di riforme del sistema legale, fiscale e amministrativo – continua l’articolo – molti degli imprenditori cinesi già attivi in Italia avrebbero lasciato il Belpaese per altre mete europee, poiché le tasse in Italia sono insostenibili. “Anche se Renzi vuole sfidare l’Italia degli ultimi trent’anni, è improbabile che il vecchio sistema sia scosso da una luna di miele politica della durata di appena tre mesi”. Insomma, conclude l’opinionista di Yicai, “temo che le difficoltà che [Renzi] incontrerà non saranno cosa di poco conto”.

 di Cecilia Attanasio Ghezzi

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