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Caso Raciti, padre Speziale querela vedova ispettore: “Leso onore”

"Ho chiesto giustizia e continuerò a chiedere giustizia per mio marito e ora anche per me", ha detto Marisa Grasso dopo la denuncia per diffamazione a mezzo stampa. "Ci sono tre sentenze di condanna", ha aggiunto "ho subito un calvario di sei anni ho tutto il diritto di chiamare quella persona per come deve essere chiamata"
Caso Raciti, padre Speziale querela vedova ispettore: “Leso onore”
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La vedova dell’ispettore Filippo Raciti querelata dal padre di Antonino Speziale, il giovane ultrà del Catania condannato a otto anni per l’omicidio preterintenzionale del poliziotto. Marisa Grasso è stata denunciata per diffamazione a mezzo stampa.

La querela è stata depositata alla Procura di Milano dall’avvocato Giuseppe Lipera, legale della famiglia Speziale. Nella denuncia è riportata una dichiarazione della vedova che, a diversi siti on line, avrebbe detto: “Questo Speziale, che io non nomino mai, è un assassino e uno spacciatore di droga. È un mercante di morte. Questo si pubblicizza”.

“Ho chiesto giustizia e continuerò a chiedere giustizia per mio marito e ora anche per me”. Così ha commentato la querela all’Adnkronos Marisa Grasso. “Ci sono tre sentenze di condanna – precisa la vedova dell’ispettore – primo, secondo grado e in Cassazione e mentre era ancora in libertà ha continuato a fare quello che ha sempre fatto, spacciare droga, tanto che ha ricevuto un’ulteriore condanna proprio per spaccio. Non mi si venga a parlare di persona santa: chiederò giustizia. Ho subito un calvario di sei anni – continua la donna – sono andata in tribunale per le tre sentenze e per l’omicidio di mio marito ho tutto il diritto di chiamare quella persona per come deve essere chiamata”.

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