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Comuni italiani: un Paese a gestione familiare

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Voglio iniziare oggi il racconto a puntate di una forma di governo molto diffusa nel territorio. Una forma di amministrazione “pubblica” poco controllata e poco chiara all’opinione pubblica. Ma soprattutto un male incurabile che ha colpito dall’interno i comuni italiani. Un cancro che è difficilmente visibile perché si nasconde in maniera principale nei piccoli comuni. Certo non in tutti, ma in parecchi. Generalmente in quelli costieri o dove vi sono molteplici interessi.

Prima di iniziare ad aprirvi le porte di un mondo paradossale, è meglio dirvi che questa storia è ambientata in un paese dell’Italia moderna, dove il tempo sembra non trascorrere mai, e il cui nome è quello che più vi sta vicino: il vostro piccolo paese. E sì, il comune in questione può essere uno dei tanti comuni d’Italia in cui vivete o in cui avete vissuto. Cosa ha di particolare? Niente di che. Ha una gestione “familiare”.

La gestione familiare, è una forma di amministrazione pubblica usata convenzionalmente in molti piccoli comuni e dove tutto è lecito e concesso. Una sorta di zona franca. Dove “franca” sta a significare farla franca, ossia una consapevole impunità.

Esistono realtà, oramai diffuse, dove la politica è interpretata come interesse privato. Esistono, altresì, realtà dove il comune è concepito come proprietà privata. In questo Paese, non dovrete meravigliarvi di nulla, dovrete dimenticarvi le regole, le incompatibilità e i conflitti d’interesse. I personaggi sono sempre gli stessi e si confondono tra ruoli pubblici e privati. Generalmente hanno tutti una sorta di legame parentale o clientelare. Difficile scindere gli affari e i lori ruoli. Hanno poca stima fra loro ma sono costretti a rimanere uniti per conservare il loro unico sostentamento: il potere.

Tutto in questo Paese passa per le loro mani e il loro consenso. O sei con loro o sei fuori, direbbe Crozza nell’imitazione geniale di Flavio Briatore. Tutto è visto come normale ai loro occhi. Esistono legami basati solo sui soldi e sugli affari.

Le lobby e certi ambienti della massoneria sono di casa. Sono talmente di casa che hanno posizionato una statua all’ingresso del Paese per ostentarlo. Non dovrete meravigliarvi se dipendenti pubblici fanno politica attiva e palese. Non vi meraviglierete di certo se appalti, assunzioni, concessioni e ogni tipo di lavoro pubblico sia legato a loro. Non vi stupirete, ovviamente, se molti di loro li troverete anche nei personaggi della via crucis che si fa in paese. Da non perdere. Tutto è lecito e tollerato.

Non fate domande e non osate fare opposizione. Voletevi bene e come direbbe il mitico Antonio Razzi, fatevi i cazzi vostri. Chiudete gli occhi e preparatevi ad entrare pian piano all’interno del vostro comune. La famiglia vi aspetta.

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