Ieri sera ho avuto la gioia di ascoltare la prima di Veronica Franco, il sorprendente melologo del Maestro Fabio Vacchi. Una storia di libertà femminile – una famosa cortigiana veneziana, poetessa e intellettuale, accusata di stregoneria – fatta vivere da tre donne colme di grazia e talento: la direttrice d’orchestra francese Claire Gibault, il soprano israeliano Talia Or, l’attrice Giovanna Bozzolo, voce recitante.

Non emancipazione, richiesta di eguaglianza, ma pura differenza e libertà femminile, atto d’accusa ironico e coltissimo contro il patriarcato e la sua violenza, che si incarna nella figura dell’Inquisitore.

Nella notte prima del giudizio, Veronica prepara la sua difesa, riflette sul mondo e sugli uomini: “Mi accusano per razza, per sesso e per stregoneria… Peccai e peccai, perché la libertà merita ogni peccato”. Ma altre sorelle si dichiarano streghe, assumono orgogliosamente su di sé la scelta del peccato, per quanto imposto.

Grazie, Maestro Vacchi, per aver saputo accogliere, tradurre, rendere opera d’arte l’autorevolezza, l’ironia, la capacità dissacrante della differenza femminile: un magnifico, rivoluzionario regalo per l’8 marzo.

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