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Renzi a Siracusa: e se i bambini delle scuole avessero inneggiato Silvio?

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Giù le “mani” dai bambini, signor Presidente del Consiglio! Lo dico da cittadino prima ancora che da maestro. Vedere ragazzini che, ieri, all’istituto “Salvatore Raiti” di Siracusa, scandivano ripetutamente il nome di Renzi, non è stata una bella scena. Immaginate se invece di “Matteo, Matteo, Matteo” avessero urlato “Silvio, Silvio, Silvio”. Sarebbe stata la stessa cosa? Andava bene allo stesso modo?

Quel “Clup and jump per Renzi” cantato dai bambini tutti in coro, sorridenti e felici, è stato sicuramente scritto da un insegnante per far felice la sua dirigente, il sindaco, il vescovo e il premier visibilmente raggiante per la canzoncina in suo onore. Ma perché non l’hanno cantata i docenti, i bidelli e la dirigente al posto dei bambini?

Quelle parole del blues, “Siamo felici…e ti gridiamo…da oggi in poi, ovunque vai, tu non ti scordar di noi. Dei nostri sogni…delle speranze…che ti affidiamo, con fiducia, a ritmo di blues. Le ragazze…i ragazzi…tutti insieme…alle tue idee e al tuo lavoro affidiamo il futuro”, erano state scritte dai ragazzini? I bambini delle classi della scuola “Raiti”, conoscono le idee e il lavoro dell’ex sindaco di Firenze al punto da affidargli il loro futuro?

Chi fa il maestro ha il compito di insegnare ovvero di segnare le diverse strade ma mai di imporre qualcosa a dei ragazzini. Chi scrive, ha portato spesso i suoi alunni al Parlamento a Roma, per conoscere le istituzioni, realizzando un percorso di avvicinamento alla politica, privo di ideologia e di propaganda. Ho avuto in classe bambini tifosi di Renzi, quando ancora era sindaco e ragazzini che ammiravano Berlusconi ma non ho mai imposto loro il mio pensiero politico. La scuola non può diventare un luogo di propaganda, dove cantare inni per qualcuno. Chiunque esso sia.

Renzi, doveva saperlo: il “pellegrinaggio” di scuola in scuola, prima o poi sarebbe diventato una scenetta in salsa natalizia con tanto di coreografia e battimano. Le visite del premier, sempre gradite, dovevano essere fatte con maggiore discrezione, con cautela, tutelando i ragazzini. Più che tanti discorsi da premier, basterebbe donare a questi ragazzini la Costituzione e parlare di essa.

Ieri appena ho sentito quel blues in onore di Renzi, mi è venuta alla mente un’altra canzone, che lo staff del premier e lo stesso Presidente del Consiglio, farebbero bene a riascoltare: Non insegnate ai bambini di Giorgio Gaber. L’ho risentita mentre guardavo le immagini dei ragazzini di Siracusa: “Non insegnate ai bambini, non divulgate illusioni sociali; non gli riempite il futuro di vecchi ideali; l’unica cosa sicura è tenerli lontano dalla nostra cultura. Non esaltate il talento che è sempre più spento…se proprio volete, raccontategli il sogno di un’antica speranza. Non insegnate ai bambini ma coltivate voi stessi il cuore e la mente. Giro girotondo cambia il mondo…”

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