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Inchiesta P3, la giunta del Senato dà l’ok per l’uso delle intercettazioni di Verdini

Via libera anche per i nastri che riguardano Nicola Cosentino e Marcello Dell'Utri. Secondo l'accusa l'organizzazione politico-affaristica puntava al business dell'eolico e delle bonifiche delle aree inquinate della Sardegna
Inchiesta P3, la giunta del Senato dà l’ok per l’uso delle intercettazioni di Verdini
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Via libera della Giunta per l’immunità al Senato all’utilizzo delle intercettazioni di Denis Verdini, Marcello Dell’Utri e Nicola Cosentino coinvolti nell’inchiesta sulla cosiddetta P3. Nell’ambito del procedimento romano sulla struttura politico-imprenditoriale, erano state stralciate dal gup Elvira Tamburelli le posizioni dei tre politici dell’allora Pdl con richiesta a Camera e Senato di autorizzazione all’uso delle intercettazioni telefoniche nelle quali compaiono i tre parlamentari. Secondo l’accusa, che ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio di 17 persone, la loggia puntava al business dell’eolico e delle bonifiche delle aree inquinate della Sardegna. Agli imputati sono contestati reati a vario titolo che vanno dalla violazione della legge Anselmi sulle società segrete, all’associazione per delinquere, l’abuso d’ufficio e il finanziamento illecito ai partiti. Il processo è fissato per il 9 aprile. 

A rischiare il processo per la vicenda P3 ci sono, tra gli altri, l’uomo d’affari Flavio Carboni, il giudice tributario Pasquale Lombardi, l’imprenditore Arcangelo Martino e l’ex primo presidente della Corte di Cassazione Vincenzo Carbone. La Giunta per l’immunità al Senato ha detto sì anche all’utilizzo delle intercettazioni per una parte della vicenda del Credito Fiorentino.

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