Il mondo FQ

Materia oscura, il nuovo “cacciatore” di particelle è sotto la roccia del Gran Sasso

È un esperimento unico al mondo perché i 1.400 metri di roccia sotto i quali si trova, nel cuore della montagna, lo proteggono dalla radiazione cosmica. Dovrà intercettare le particelle che sono i più probabili componenti della materia oscura, chiamate Wimp (Weakly Interacting Massive Particle)
Materia oscura, il nuovo “cacciatore” di particelle è sotto la roccia del Gran Sasso
Icona dei commenti Commenti

Dal cuore della roccia del Gran Sasso un esperimento italiano ha cominciato a ‘inseguire’ la materia oscura, ossia la materia invisibile e misteriosa che costituisce il 25% dell’universo. Il “cacciatore” di questa materia sconosciuta si chiama DarkSide-50 e sta funzionando nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso (Lngs) dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. 

È un esperimento internazionale finanziato dall’Italia, con l’Infn, e dagli Stati Uniti, con National Science Foundation e Dipartimento dell’Energia. Vi partecipano anche gruppi di Francia, Polonia, Ucraina, Russia e Cina. “Questa prima fase di raccolta dati ci sta dando delle grandi soddisfazioni”, commenta uno dei due coordinatori del progetto, Gioacchino Ranucci, della sezione Infn di Milano. “L’esperimento – aggiunge – funziona davvero bene, possiamo dire addirittura meglio di quanto ci aspettassimo”. Lo dimostrano i dati che vengono presentati nella conferenza internazionale sulla materia oscura in corso presso l’Università della California a Los Angeles.

È un esperimento unico al mondo perché i 1.400 metri di roccia sotto i quali si trova, nel cuore della montagna, lo proteggono dalla radiazione cosmica. Dovrà intercettare le particelle che sono i più probabili componenti della materia oscura, chiamate Wimp (Weakly Interacting Massive Particle) e per farlo utilizza l’Argon liquido alla temperatura di meno 189 gradi. Al momento viene utilizzato Argon atmosferico, ma si prevede di utilizzare in futuro Argon ultrapuro, molto più sensibile (nella foto i macchinari di un altro esperimento, Icarus)

“I dati presentati alla conferenza – rileva Ranucci – scaturiscono dal primo periodo di funzionamento dell’apparato avviato nello scorso novembre, ed è assolutamente rimarchevole che, in un così breve lasso di tempo, sia stato possibile non solo effettuare la messa in opera del rivelatore, ma già produrre risultati di grande implicazione tecnologica, che sottolineano in maniera univoca come l’Argon sia una scelta ottimale per le successive fasi di ricerca della materia oscura”.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione