Il mondo FQ

Naufragio Costa Concordia, confermati i cinque patteggiamenti

Si tratta del comandante in seconda Ciro Ambrosio, il terzo ufficiale Silvia Coronica, il timoniere Jacob Rusli Bin, il responsabile sicurezza della Costa Crociere Roberto Ferrarini e Manrico Giampedroni, accusati di omicidio plurimo colposo e lesioni colpose
Naufragio Costa Concordia, confermati i cinque patteggiamenti
Icona dei commenti Commenti

Confermati i cinque patteggiamenti per gli imputati nel processo per il naufragio della Costa Concordia, con pene inferiori ai 3 anni. Si tratta del comandante in seconda Ciro Ambrosio, il terzo ufficiale Silvia Coronica, il timoniere Jacob Rusli Bin, il responsabile sicurezza della Costa Crociere Roberto Ferrarini e l’hotel director Manrico Giampedroni, accusati di omicidio plurimo colposo e lesioni colpose. Gli ufficiali Ambrosio, vice di Francesco Schettino in plancia, e Coronica e il timoniere indonesiano Rusli Bin, sono anche accusati di naufragio colposo. In particolare, la Quarta sezione penale ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura generale di Firenze che aveva impugnato i cinque patteggiamenti, contestando le “condanne miti” (da un minimo di un anno e 11 mesi a un massimo di due anni e sei mesi) emesse dal gup e la “violazione di legge” per aver accordato le attenuanti generiche agli imputati. Anche il pg della Cassazione nella sua requisitoria scritta si era pronunciato per l’inammissibilità del ricorso.

La Concordia naufragò di fronte all’isola del Giglio il 13 gennaio del 2012. Morirono 32 dei 4.229 passeggeri della nave da crociera. A 5 minuti dallo schianto sugli scogli la Costa Concordia aumentò la velocità di un nodo. Un ordine dato dal comandante Francesco Schettino. Così la nave da crociera passò da 15 a 16 nodi, vale a dire da circa 28 chilometri orari a circa 30. Inizialmente il capitano Schettino cercò di dare la colpa al timoniere Rusli Bin, sostenendo che non eseguì un suo ordine.

La pena concordata tra le parti aveva suscitato la reazione del gruppo di avvocati riuniti nel team “Giustizia per la Concordia”. I legali Francesco Di Ciollo e Annamaria Romeo, lo scorso agosto, avevano chiesto al procuratore generale di Firenze Tindari Baglione di impugnare il patteggiamento di fronte alla Corte di Cassazione. Una richiesta che era stata poi accolta. La procura generale di Firenze aveva impugnato i 5 patteggiamenti in merito al riconoscimento, giudicato opinabile, delle attenuanti generiche. Ma oggi, il ricorso di cui ha discusso la Cassazione contro i patteggiamenti decisi dal gup di Grosseto per cinque co-indagati di Francesco Schettino nel disastro della Concordia è stato giudicato “inammissibile”. 

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione