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Governo, M5S contro De Girolamo: ipotesi mozione di sfiducia per il ministro

Il gruppo a Montecitorio sta preparando un intervento individuale contro la titolare del dicastero all'agricoltura. Ma l'azione in programma intende coinvolgere anche il ministero del Bilancio, della Salute e della Giustizia: "Chiediamo inoltre alla Lorenzin quanto la corruzione influisca sui debiti delle regioni". La conferenza dei capigruppo ha però negato l'informativa in Aula e: "Sul tema ci sarà una risposta ad un atto di sindacato ispettivo"
Governo, M5S contro De Girolamo: ipotesi mozione di sfiducia per il ministro
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Una mozione individuale di sfiducia contro Nunzia De Girolamo. Il Movimento 5 Stelle valuta l’intervento contro il ministro all’Agricoltura, dopo la pubblicazione del Fatto Quotidiano delle intercettazioni che la riguardano. “Un sistema inquietante che, leggendo le parole dell’allora deputata Pdl, apre uno squarcio inquietante sul sistema della sanità campana – attaccano i deputati 5 stelle – Per questo vogliamo sapere dalla sua compagna di partito Beatrice Lorenzin quanto la corruzione influisca sui debiti delle regioni implicate nei piani di rientro”. Alla conferenza dei capigruppo di Montecitorio, a fronte della richiesta in tal senso avanzata da M5S, la richiesta di un’informativa è stata negata ed è stato deciso che ci sarà sul tema una risposta ad un atto di sindacato ispettivo.

I parlamentari M5S intanto pensano a dare vita ad un’azione a tutto campo che, oltre a coinvolgere il dicastero della Salute riguarderà anche il ministero del Bilancio, quello della Giustizia e, ovviamente, quello dell’Agricoltura. “Come mai in circostanze praticamente identiche la moglie dell’ex ministro Mastella venne iscritta nel registro degli indagati, mentre in questo caso la De Girolamo non è nemmeno sfiorata dall’inchiesta? – chiede la parlamentare campana Silvia Giordano – L’affaire De Girolamo riguarda anche altri comportamenti tipicamente clientelari. Per esempio: dove sono i curricula di due dirigenti da poco assunti da una società che fa riferimento al ministero dell’Agricoltura?”. “Vogliamo andare avanti, perché il Parlamento e quindi i cittadini, devono sapere – afferma il capogruppo Federico D’Incà – E’ un diritto di tutti conoscere il comportamento di una personalità del governo che ricopre un ruolo così delicato. Non ci fermeremo”.

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