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Trattativa, Sgarbi denuncia Salvatore Borsellino per vilipendio a Napolitano

L'ex ministro e sindaco di Salemi contro il fratello del giudice ucciso a via D'Amelio perché ha definito il presidente della Repubblica "garante dei rapporti tra Stato e Mafia"
Trattativa, Sgarbi denuncia Salvatore Borsellino per vilipendio a Napolitano
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Salvatore Borsellino va denunciato per vilipendio al capo dello Stato, mentre le minacce di morte contro Nino Di Matteo sarebbero infondate. Parole e musica di Vittorio Sgarbi, l’ex sindaco di Salemi che ha annunciato di aver denunciato il fratello di Paolo Borsellino. Il leader delle Agende Rosse si sarebbe macchiato, secondo Sgarbi, di vilipendio contro Giorgio Napolitano, avendolo definito “il garante della Trattativa Stato – mafia“. Ed è per questo motivo che l’ex sindaco di Salemi ha dato mandato ai suoi legali di presentare denuncia formale contro il fratello del magistrato assassinato in via d’Amelio il 19 luglio 1992.

“Io sto con Napolitano- ha scritto Sgarbi – Salvatore Borsellino non ha il diritto, in nome della morte di suo fratello, di fare affermazioni senza fondamento secondo cui da 20 anni Napolitano è il garante della trattativa Stato-mafia”. Napolitano è stato ammesso come teste dell’accusa nel processo in corso a Palermo sul patto tra pezzo delle istituzione e Cosa Nostra. Esattamente un anno fa il capo dello Stato ha ottenuto dalla Consulta la distruzione delle quattro intercettazioni telefoniche in cui conversava con Nicola Mancino, imputato di falsa testimonianza.

Sgarbi però non fa cenno al processo di Palermo, annunciando che sarà il procedimento per vilipendio contro Borsellino a fare luce sul ruolo di Napolitano. “Sarà dunque un Tribunale a stabilire quale è la verità. E se Napolitano sia stato il garante della trattativa Stato-mafia” ha continuato l’ex sindaco di Salemi. Che proprio oggi, ha firmato un pezzo su Il Giornale, in cui si esprime sulle minacce di morte ricevute dal pm Nino Di Matteo dal boss Totó Riina. “Riina non è, se non nelle intenzioni, nemico di Di Matteo. Nei fatti è suo complice” ha scritto Sgarbi. Il boss corleonese era intercettato mentre spiegava, durante l’ora d’aria, di voler mettere a punto un piano di morte per il pm che indaga sulla Trattativa Stato- mafia.

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