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Bersani, Battiato e la decenza quotidiana della nostra ‘Povera Patria’

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È sempre così: le canzoni dei migliori artisti servono per capire meglio il mondo che ci circonda. E il brano Povera Patria, di Franco Battiato, descrive perfettamente quello che è successo in queste ore.





Qui abbiamo un caso limite, ma beffardamente esemplare: uno dei politici più umani dello scenario italiano, schifosamente dileggiato e scempiato di fronte alla propria tragedia personale.
Leggendo alcuni commenti in riguardo alla vicenda di Pier Luigi Bersani vien voglia davvero di far sprofondare «nel fango lo stivale dei maiali». Le parole di Battiato sono riferite ai politici e ai potenti, ma in questo caso fanno riflettere su una prospettiva diversa: davvero pensiamo che le qualità etiche e morali medie degli elettori siano maggiori di quelle degli eletti?

Vomitevole.

La canzone di Battiato, la perfezione del suo contenuto, la verità su cui si fonda, fa sì che il messaggio sia perfetto anche in questo caso e, così facendo, esalta la sua bellezza umana e “democratica” di fondo.

Leggendo quei commenti si azzera ogni piccolissima stilla di speranza, perché un Paese è fatto dalle persone che ne abitano gli scampoli consapevoli, quando la vita si assottiglia, di fronte al nervo scoperto, quando si ha a che fare con la filigrana. È nei momenti più sensibili che si capiscono le qualità degli uomini: i comportamenti in quei casi fanno le azioni delle persone e dalle azioni vengono fuori i rapporti, viene fuori il mondo da abitare.

Il mondo di quei commenti è schifoso.

«Ma non vi danno un po’ di dispiacere

quei corpi in terra senza più calore?»

Senza chiaramente riferirmi al merito della situazione, non è la morte di Ettore, non è la morte di un guerriero la cosa inaccettabile, è lo scempio, la mancanza del rispetto e della decenza quotidiana dell’«onore di pianti»: l’unica dote che non dovremmo perdere è l’umanità.

E, in questo momento, questa parola non ha davvero nulla di retorico.

Oggi è merce rara, e la cosa fa prepotentemente ribrezzo.

«Non cambierà, non cambierà

sì che cambierà, vedrai che cambierà.

Voglio sperare

che il mondo torni a quote più normali»

L’operazione è andata bene, faccio i migliori e sinceri auguri a Pier Luigi Bersani.

C'era una volta la Sinistra

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