Per Nichi Vendola il titolo del Fatto Quotidiano di oggi che lo riguarda è ”intollerabile”. Il presidente della Regione Puglia, in una nota, commenta così le parole del nostro giornale che ha pubblicato un pezzo sull’interrogatorio-fiume a cui il governatore è stato sottoposto, su sua richiesta, dai magistrati della Procura di Taranto, che lo hanno indagato per concorso in concussione aggravata nell’inchiesta per disastro ambientale a carico dell’Ilva.

“Ieri sono stato interrogato dai giudici di Taranto per sei ore – afferma Vendola – uscendo da quegli uffici dopo le 22. Credo di aver adempiuto al mio dovere di cittadino e di rappresentante di una istituzione. Stamane un giornale, in prima pagina, attribuisce ‘all’accusa’ un giudizio di insufficienza delle mie risposte. A leggere quella testata per la Procura sarebbero stati ‘troppi’ i ‘non ricordo’. Trovo intollerabile che un giornale possa attribuire alla Procura un giudizio del genere come fosse un pettegolezzo, sussurrato nottetempo, peraltro da giudici che hanno usato professionalità e molto garbo nel rivolgermi domande e ascoltarmi”.

Vendola spiega che questo “è intollerabile perché nessuno, oltre ai presenti, poteva conoscere il contenuto dell’interrogatorio o poteva farsene un’idea. E sono certo che nessuno dei presenti ha potuto diffondere notizie o giudizi”. Il governatore definisce la prima pagina del giornale in questione “un episodio di barbarie, in cui persone e istituzioni, non solo la Regione ma anche la magistratura, sono vittime. In questo modo di procedere – conclude Vendola – si perde il senso della giustizia e lo si fa perdere alla comunità. Io non mi posso arrendere a questo degrado”.

Ecco cosa rispondono Francesco Casula e Antonio Massari

Nessuna smentita. Dopo l’interrogatorio di ieri, dinanzi alla procura di Taranto, il governatore pugliese affida il suo pensiero a un comunicato, per replicare all’articolo pubblicato oggi, in prima pagina, su Il Fatto Quotidiano senza smentire una sola parola di quanto raccontato.