Una pista desolata, da cui decolla ogni tanto un elicottero o un aliante. È ciò che resta del sogno faraonico di trasformare il piccolo aeroporto “Corrado Gex” di Aosta in uno scalo commerciale. Nessuno ha mai visto aerei, né charter da quando la Regione, nel 2008, ha avviato i lavori di ammodernamento dello scalo nella prospettiva di favorire ipotetiche frotte di turisti in scarponi da sci decisi ad atterrare direttamente nel cuore delle Alpi. Tra costi di gestione e sicurezza la Regione spenderebbe 8 milioni di euro all’anno per un solo volo giornaliero, Aosta-Roma, che – secondo le stime – porterebbe 17 passeggeri per tratta. Per trasformare la pista d’atterraggio da turistica a commerciale sono stati investiti oltre 30 milioni di euro e l’opera – spiega Alberto Bertin, consigliere regione di Alpe – “è già costa oltre 100 milioni di euro”. “Le piste – spiega Paolo Menighini, ex presidente dell’aeroclub di Aosta – servono solo ai politici, sono gli unici che hanno l’interesse di andare a Roma in aereo”   di Cosimo Caridi

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