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Salerno, Crescent e Vincenzo De Luca. Le capriole di Vittorio Sgarbi

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Carta canta, caro Sgarbi. Ecco cosa pensavi quattro anni fa del Crescent e del sindaco di Salerno Vincenzo De Luca e cosa ne pensi adesso. Se hai cambiato idea è un tuo diritto. Ci piacerebbe però sapere se sei venuto a Salerno a inaugurare le Luci d’Artista per amore della città o dietro cospicuo cachet. Salerno, la piazza di Stalin: Stalin risuscita, non a Mosca, ma a Salerno, dove affidano il progetto di una mastodontica piazza a mare (il cosiddetto ‘Crescent’, ‘mezzaluna’ in inglese) al catalano Ricardo Bofill, esponente del post-moderno più kitsch, erede dell’architetto prediletto di Stalin, Boris Iofan (1891-1976). Non c’è dubbio: per chi conosce l’architettura del Novecento, il progetto di Bofill è estratto dal repertorio di Jofan, come se il tempo non fosse passato”. “Un’operazione sottile (….). Devastante però per Salerno, che ritroverebbe il lungomare risucchiato da uno spaventoso ministero sovietico, alto 28 metri e largo 300, con un enorme motivo a pianta di marijuana a decorare il centro della piazza. Si dovrà ‘fumare’, e molto, per non rendersi conto dello sfregio. Difende il Crescent il sindaco Vincenzo De Luca, novello signore del Rinascimento salernitano, disposto a morire per portarlo a termine. Nel qual caso, vorrebbe essere sepolto nel complesso. Se lo meriterebbe, così anche i salernitani delle prossime generazioni saprebbero chi maledire” (Vittorio Sgarbi, Sgarbi settimanali, rubrica del periodico ‘Oggi’ del 15 luglio 2009).

Sgarbi, ok al Crescent: “Sindaco coraggioso, in Italia politici zucche vuote”. Giunto nel primissimo pomeriggio in città per ‘benedire’, insieme al primo cittadino, l’accensione delle Luci d’artista 2013, il critico d’arte ha voluto prima di tutto fare visita al cantiere del Crescent e di piazza della Libertà, non lesinando parole di elogio per il coraggio urbanistico di De Luca. “All’inizio – ha sottolineato Sgarbi – nutrivo qualche perplessità su un rischio di eccessiva monumentalità della struttura, invece oggi mi sono reso conto che l’opera, distribuita con questi ordini dorici, va bene. La massa si annulla e funziona perfettamente, anche grazie al motivo dorico che determina un chiaro riferimento ai templi di Paestum. L’unico punto su cui avrei fatto qualche eccezione è il loggiato superiore. Io mi sarei fermato al terzo livello”. Ma Sgarbi è andato oltre, non risparmiando accuse ai detrattori di De Luca. “In Italia – ha aggiunto ancora il critico – abbiamo politici che sono delle zucche vuote, autentici incapaci, tante capre. Qui a Salerno avete De Luca con le meraviglie di questa città, si tratta di un sindaco che ha la forza e il coraggio di battersi anche contro opposizioni e comitati che amano la più brutta architettura di Salerno, quella che stava dietro il Crescent e che è tutto un cesso da abbattere. Fanno la polemica contro il loggiato del Crescent e non capisco con quale coraggio”. (Dal quotidiano ‘Il Mattino’ – pagina di Salerno – del 2 novembre 2013)

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