Tre giornate interamente dedicate al design autoprodotto e indipendente: è questo ‘Operae‘, festival giunto alla quarta edizione che si svolgerà a Torino dall’11 al 13 ottobre. Un punto di riferimento per il design italiano e internazionale che nasce dall’idea di un gruppo di giovani donne che hanno trasformato in realtà il desiderio di creare un punto di incontro tra creatività e mercato, nel settore del design autoprodotto. Paola Zini e Sara Fortunati, che hanno fatto tesoro dell’esperienza maturata nell’organizzazione del Torino world capital design, insieme con Maurizia Rebola e Pamela Tarantino, registe del Salone del libro di Torino per molti anni, guidano con entusiasmo la squadra tutta femminile di ‘Operae’, dando vita a un festival che alterna esposizione di prodotti, workshop e laboratori creativi, in un programma ricchissimo di appuntamenti.
Nei suggestivi spazi delle Officine grandi riparazioni, si incontrano non solo i nomi più affermati, ma anche i nuovi protagonisti del mondo del design con l’obiettivo di presentare produzioni realizzate in piccole serie, spesso frutto di una sapiente unione tra esperienza artigianale e tecnologie innovative.
L’autoproduzione sembra essere, d’altra parte, la soluzione scelta oggi da numerosi designer che decidono di assumere il controllo dell’intera filiera, in un’ottica di flessibilità e accessibilità, dalla progettazione alla vendita.
Possibilità concreta per esporre e vendere le proprie creazioni confrontandosi con designer provenienti da tutto il mondo, ‘Operae’ non è solo una risorsa per gli addetti ai lavori: i visitatori, curiosando attraverso i 7000 metri quadrati dedicati alla manifestazione, hanno la possibilità di approfondire il rapporto tra design e vivere quotidiano.
![operae](http://www.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2013/10/operae.jpg)
Il “green side”, area presente per la prima volta al festival, risponde alla sempre crescente esigenza di spazi verdi non solo in ambito pubblico, ma soprattutto in contesti domestici o privati. Con ‘Vegetable‘, ad esempio, Giacomo Borta propone un oggetto che può essere definito “orto portabile”: soluzione ideale quando non c’è la possibilità di un’orticultura in piena terra, ‘Vegetable’ dà la possibilità di coltivare ovunque, dalla terrazza di un’abitazione privata ai piccoli spazi comuni di scuole o imprese.
A inaugurare il festival sarà Michele De Lucchi, architetto e designer ferrarese, stretto collaboratore di Ettore Sottsass (architetto e designer italiano, morto nel 2007) ed esponente di gruppi d’avanguardia come Cavart o Memphis. Docente al Politecnico di Milano, De Lucchi terrà un workshop sul tema della filiera corta nel design, sull’importanza del territorio e di un approccio responsabile alle risorse.
Venerdì 11 il designer spagnolo Alvaro Catalàn de Ocon racconterà invece la sua esperienza in Colombia, dove ha realizzato la collezione ‘Pet lamp‘: lampade nate dal riciclo di bottiglie di plastica e intrecciate alla maniera della produzione tessile di quel territorio.
‘Operae kids‘ è una parte del festival dedicata interamente al design per bambini, con soluzioni per migliorare la quotidianità dei più piccoli. Non manca poi un’area dedicata all’editoria indipendente di design, grafica, illustrazione e fotografia: è ‘Micro‘, una mostra-mercato organizzata per promuovere le migliori realtà indipendenti della micro-editoria italiana.