Un comune destino al suo sodale, pregiudicati entrambi e ora potrebbero condividere anche la misura alternativa alla detenzione. Come il condannato Cesare Previti scelse l’affidamento ai servizi sociali, anche Silvio Berlusconi, condannato a 4 anni per frode fiscale, opterà – a quanto dice il suo legale Franco Coppi – per questa scelta. Scelta da sottoporre al vaglio del tribunale di sorveglianza. C’è un altro punto di contatto tra i compagni di affari e condanne. Berlusconi, come Previti, dopo aver spostato la sua residenza a Roma, potrebbe scegliere la stessa comunità dove svolgere i servizi sociali. Il leader Pdl potrebbe passare i suoi giorni al Ceis, centro italiano di solidarietà, fondato da don Mario Picchi. Zona tranquilla all’Eur, periferia di Roma, in via Attilio Ambrosini, dove c’è l’area amministrativa del centro e la prima accoglienza. Lo staff comunicazione del Ceis, invece, non ha nulla da aggiungere: “Non abbiamo niente da dire sulla questione”. Troviamo chi, da anni, ci lavora e racconta: “Berlusconi tra noi? Abbiamo sentito di questa eventualità, letto sui giornali, da un poco di tempo dicono così, ma al momento nulla è definito, io non saprei dire di più. Potrebbe fare come Previti che pure venne da noi”. Insomma per Berlusconi l’orizzonte potrebbe essere: un ufficio, impegno a tempo mentre la stampa amica racconta le gesta del condannato che “aiuta i bisognosi”  di Nello Trocchia

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