Repubblica lancia l’allarme: “M5S minaccia Paola De Pin: Ti aspettiamo fuori“. Santi numi! Un comunicato ufficiale del Movimento 5 Stelle ha annunciato che l’armata pentastellata porrà sotto assedio la casa di Paola De Pin, finché l’ex-grillina non sarà costretta ad abbandonare la sua abitazione e subire tremenda punizione corporale?

Facciamo un passo indietro.

Siamo nei concitati momenti della fiducia al governo Letta: l’ex-M5S Paola De Pin dichiara il suo voto a favore del recentissimo ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa. Un caso paradigmatico di cambiamento di casacca, poi difeso e lodato da Letta: Gianluca Castaldi, senatore M5S, si imbizzarrisce e contesta con toni decisi la De Pin.

Apriti cielo: su Twitter si sparge la voce di minacce di morte di Castaldi contro l’indifesa e piangente De Pin.

Il senatore Stefano Esposito (Pd), noto come indomito apologeta della Tav in Val Susa, è il primo a diffondere la “notizia” delle minacce di Castaldi: “Senatore grillino minaccia in aula la senatrice De Pin uscita da #M5S dicendo le ti aspettiamo fuori, questo è squadrismo mafioso #fiducia

Fra i social-indignati arriva anche Stefania Pezzopane, senatrice Pd, che cinguetta: “Senatore m5s castaldi insulta/minaccia senatrice grillina del pin che votafiducia,violenza pura contro chi dissente,vergognoso #opensenato“.

Sorvolando sul fatto che non si tratta della “grillina del pin”, ma della ex-grillina De Pin, corro a interrogare il diretto interessato sull’accaduto.

Castaldi, alquanto esterefatto, mi spiega: “Le ho detto solo, testuali parole: hai firmato una carta. Dov’è la tua coerenza? Dovresti stare a casa. Tutto qua. E lasciare il posto a un altro”.

Corro di nuovo dalla Pezzopane, le faccio presente la versione di Castaldi e la senatrice mi risponde, più incerta: “@FrancescoLamana i questori del senato stanno ricostruendo i fatti, io ho sentito che le diceva di aspettar la fuori, non credo per baciamano”.

Secondo qualcun altro, sempre su TwitterCastaldi avrebbe addirittura detto: “Ti cacceremo tu a casa non torni”. Avete capito l’andazzo.

Poi il colpo di scena: la stessa Paola De Pin smentisce di essere stata minacciata da Castaldi (messo nel frattempo alla gogna mediatica) in un’intervista a Europa.

Prontamente Repubblica scaraventa nel buco della memoria il titolo “M5S minaccia Paola De Pin: Ti aspettiamo fuori” e lo sostituisce con un più blando “M5S alla ‘ex’ Paola De Pin: “Venduta”. Lei scoppia in lacrime, Letta la difende”. Il titolo originale resta tuttavia nell’url dell’articolo.

Stampa e antigrillini si sono aggrappati a un episodio utile per l’ennesimo tentativo  di presentare il Movimento 5 Stelle come un campo di addestramento per squadristi. Ne hanno rimediato una figura barbina. Ne dovrebbero rimediare denunce.

Un’ultima chicca: sempre nello stesso metamorfico articolo, vittima di labirintite spaziotemporale, Repubblica scrive: “Un senatore M5S (dovrebbe trattarsi di Castaldi, secondo quanto twitta Lorenzo Battista) si avvia verso il banco dove siede De Pin, protetta dai senatori del Pd, per contestarla: è necessario l’intervento dei commessi mentre il presidente Piero Grasso stigmatizza il fatto, annunciando che sarà posto all’attenzione dei questori.  “All’ordine qui ci penso io”, dice Grasso e lamenta il fatto che il 31 luglio “quando senatori del Pd mi contrastarono nessuno chiese l’intervento della presidenza”.

In realtà Grasso ha pronunciato le parole “all’ordine qui ci penso io” non per condannare Castaldi, bensì in un altro momento, quando Santangelo (M5S) ha osato pretendere di svolgere il suo intervento senza essere subissato da barbare urla. La reazione di Grasso? Sentenziare stizzito che all’ordine ci pensa lui e minacciare di togliere la parola a Santangelo. True story.

 

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