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Milano, capogruppo Lega su Facebook: “Vendola gay e pedofilo”. Poi le scuse

Alessandro Morelli, già balzato agli onori della cronaca per la mancata stretta di mano del ministro Kyenge, pubblica sul social network una foto del leader di Sel con il compagno e la scritta "Gay e pedofilo". Post rimosso dopo le proteste
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“Gay e pedofilo” questi gli appellativi che Alessandro Morelli, capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale a Milano (già assessore nella giunta Moratti), ha rivolto al leader di Sel Nichi Vendola. Il consigliere leghista, già assurto agli onori delle cronache quando il ministro Kyenge non gli ha stretto la mano in occasione di una visita a palazzo Marino, martedì sera ha postato sul proprio profilo facebook una foto che ritrae Nichi Vendola e il suo compagno Ed Testa sotto la scritta “Gay e Pedofilo”. Un fatto grave a cui sono seguite note di biasimo e una valanga di richieste di dimissioni, fuori e dentro i social network.

Nella stessa immagine veniva riportata anche la frase, attribuita a Nichi Vendola: “Sono pronto a fare la mamma”. La foto postata sul profilo di Morelli è condita da un’altra scritta, che recita: “No alle adozioni per i gay”. Nel testo del post con cui Morelli commentava la foto pubblicata, invece, veniva formulata una battuta sarcastica: “Vendola vuole fare la mamma. Qui nasce il caso: genitore 1 o genitore 2?”.

La notizia, parzialmente offuscata dalla bagarre politica romana, ci ha messo un po’ a rimbalzare dai social al mondo reale, ma è venuta allo scoperto e Morelli è stato costretto a fare dietrofront. Foto e post sono stati cancellati dallo stesso Morelli nel primo pomeriggio di mercoledì 2 ottobre. Il consigliere leghista milanese ha poi chiesto scusa per l’accaduto: “Non mi ero accorto, mi è arrivata l’immagine che si riferiva a delle sue presunte affermazioni del passato sul diritto dei bambini ad avere una loro sessualità con gli adulti, che ho scoperto essere una bufala, e l’ho ripresa, mi dispiace”. E, ancora: “Devo le scuse a Vendola – dice Morelli – non ha affermato che i bimbi devono avere una loro sessualità anche con gli adulti. Gli chiedo scusa e nei prossimi giorni lo inviterò a un dibattito sul tema delle adozioni. Un passo avanti per parlare dei diritti di tutti”.

La risposta di Sel è arrivata prima per voce del consigliere milanese Luca Gibillini: “La definizione di “pedofilo” riferita a Vendola in quanto omosessuale esige una risposta chiara. È un fatto politico e culturale gravissimo. Tale affermazione è chiaramente incompatibile con qualsiasi ruolo istituzionale e le dimissioni dal Consiglio sono per noi l’unica opzione possibile”. Sul profilo twitter di Sel è arrivata anche la secca replica del partito, che non usa mezzi termini: “Il capogruppo leghista in consiglio comune di Milano risponderà in tribunale delle sue parole miserabili e farneticanti contro Nichi Vendola”.

Nelle ore successive la pagina facebook di Morelli ha ricevuto decine di commenti dai toni sarcastici, come quello di Lorenzo: “Ale ha solo bisogno di amore, come tutti i leghisti. voi non capite” o quello di Emiliano, che scrive: “…..ma non avete capito: è solo un copione… ossia segue il solito copione “leghista-razzista”. Poi li sorprendono con la fava in mano o altrove… che si fa per du soldi…che si fa!”, altri molto più diretti, chiedono semplicemente le “dimissioni” e, altri ancora, passano direttamente all’insulto. 

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