Lo aveva detto a me e alla collega Cristalli dell’Ansa l’anno scorso, sulla scaletta dell’aereo che ci riportava a Roma da Lampedusa: “Adesso vado a registrare”. Ma mai ci saremmo aspettate un progetto di simile portata. Claudio Baglioni ci ha messo dieci anni a tornare sulla scena degli inediti, ma l’ha fatto in un modo che forse neanche lui stesso, fino a qualche tempo fa, avrebbe immaginato. Lui, il “cantastorie dei giorni nostri” che ha venduto milioni di 33 giri, si trova adesso a “pubblicare” le canzoni soltanto su iTunes, e chissà se uscirà davvero un cd doppio di “ConVoi” (è il nome del progetto) tra un anno. Per ora sono acquistabili sul web sette inediti, usciti al ritmo di uno ogni 15/20 giorni, a incrementare un’attesa che sta dando ragione all’artista. Primo su iTunes, tante volte, ma tra i primi anche nelle vendite di TicketOne, la piattaforma su cui è stato lanciato il tour, anzi il tour de force che vedrà impegnato Baglioni per nove volte in dieci giorni ad ottobre. Un palco in mezzo alla gente, così come fu per i Tir del tour giallo, una carovana di musicisti e tanta voglia di cantare.

Non è un album facile “ConVoi”, alla faccia di chi immaginava un paroliere ormai muto. È un album intenso, impegnativo, frutto di una ricerca silenziosa e accurata. Alcune canzoni Baglioni le aveva nel cassetto da molto tempo, ma chi lo conosce sa che è un perfezionista quasi maniacale. E anche adesso, prima di dare il via ad ogni uscita, ci pensa su, parecchio. È una nuova libertà, che non lo inchioda ai tempi canonici del cd. Come fu con “Oltre”, ogni brano è un’opera a sé e va ascoltato più volte. “ConVoi”, la canzone che dà il titolo al progetto, è un immenso omaggio dell’artista ai suoi fans, dopo oltre 40 anni di onoratissima carriera. Ma è nel lirismo di “Dieci dita” o nell’ode di “In un’altra vita” che si ritrova la ricerca, il metodo, quasi una melodia antica e mai dimenticata. C’è l’amore – e non poteva essere altrimenti –, c’è il rock, c’è qualche rima troppo facile, c’è anche l’aria scanzonata di quattro amici cazzoni in “Chi ci ammazza”. Ci sono gli ossimori e le parole che si inseguono – nella migliore tradizione baglioniana – nella splendida “E noi due là”. Ma c’è spazio anche per una liturgia, “Isole del sud”, che da individuale si fa corale, così come le tragedie di cui l’amata Lampedusa diventa teatro ogni estate. Brano uscito – fortuna o marketing? – proprio nel giorno della visita di Papa Francesco sull’isola.

“ConVoi” non è ancora un album finito, ma il pubblico già lo ama. E se due mesi fa era troppo presto per giudicare un progetto che aveva il sapore di una sfida fuori tempo massimo (dieci anni di attesa), oggi possiamo dire che questi primi sette brani ritrovano il gusto della musica. Quella vera. 

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