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Il ministro Kyenge: “Io resto serena, ma adesso ho paura per le mie figlie”

In un'intervista a Repubblica, Cécile Kyenge parla del clima di intolleranza sempre più esasperato che la circonda: "Non mi aspettavo attacchi così forti, ma non mi fermo. L'Italia ha tanta strada da fare, per troppo tempo si è sottovalutato l’aspetto culturale dell’immigrazione"
Il ministro Kyenge: “Io resto serena, ma adesso ho paura per le mie figlie”
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Serena, ironica quando si tratta di rispondere agli ennesimi insulti e provocazioni di matrice razzista. Ma anche preoccupata per il clima di intolleranza che continua a montare intorno alla sua persona. E’ questo lo stato d’animo di Cécile Kyenge, che in un’intervista a Repubblica afferma di sentirsi “stanca del ripetersi di insulti tanto pesanti”: “Mio marito è un po’ preoccupato per me, io però non perdo la serenità, anche se adesso sono in pensiero per la sicurezza delle mie figlie”, confessa il Ministro per l’Integrazione.

“Non mi aspettavo attacchi così forti – ammette Kyenge – ma – assicura – non mi fermo, provo a guardare avanti, a riflettere sul disagio che dobbiamo cogliere dietro a questi avvenimenti e a quali siano le risposte migliori che la politica e la società intera possano dare”. Per Kyenge “l’Italia intera ha tanta strada da fare: per troppo tempo si è sottovalutato l’aspetto culturale dell’immigrazione e l’apporto che questa dà al Paese. In altri Stati europei, come la Svezia, ci sono ministri neri, ma non succede a loro quello che accade a me in Italia”. Contro il razzismo, il 30 luglio con l’Unar partirà l’elaborazione di un piano che, spiega, “coinvolgerà lavoro, sport e scuola per cercare di sensibilizzare a tutte le diversità. Si tratterà di rinforzare gli strumenti già in nostro possesso e di avviare un serio lavoro culturale”.

Kyenge parla anche della scorta, che ormai fa parte della sua vita di ministro: “All’inizio la protezione della polizia mi creava disagio, venivo da un’esperienza diversa, di condivisione, di associazionismo”, spiega. “Poi mi sono in parte abituata. Ma per me il contatto umano resta indispensabile e ancora oggi lo ricerco in tutti i modi”.

Il ministro dell’Integrazione ieri sera ha partecipato alla festa di Sel a Milano, dove è stata accolta dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, che si è detta sicura che “”Cecile vincerà la sua battaglia culturale, perché non si piega all’odio, lo respinge al mittente”. E infatti ieri Kyenge ha concluso la serata scrivendo sul suo profilo Twitter un “Grazie”, in maiuscolo, per rispondere a tutte le attestazioni di solidarietà ricevute dal mondo politico nelle ultime ore. 

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