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Via d’Amelio, lasciamo lavorare i magistrati

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In ricordo della strage di via Mariano D’Amelio, in ricordo della morte del giudice Paolo Borsellino e della sua scorta, prendo in prestito l’intervento del magistrato Vittorio Teresi presso la facoltà di Giurisprudenza a Palermo:

Viviamo in un contesto complesso e articolato, nel quale cerchiamo di muoverci con rinnovato impegno che però a volte porta un po’ di stanchezza. Tuttavia “Sono stanco di vivere in un Paese in cui è necessario predisporre misure di protezione sempre più rigide per dei magistrati che fanno solo il proprio dovere, cercando la verità su fatti complessi e gravi che incidono sulla scena politica recente e che vede dispiegarsi gli effetti sulle vicende politiche attuali”.

“Alcuni magistrati – sono presi di mira dal doppio fuoco degli attacchi strumentali e intimidatori, da lettere anonime che disvelano presunti punti deboli nel sistema di protezione predisposto dallo Stato, così come strani e inquietanti introduzioni nelle case, marcatamente provocatorie. I colleghi che lavorano con me per portare a termine il processo, e anche chi c’era prima di me, lo hanno fatto e lo fanno tuttora solo in nome di un irrinunciabile desiderio di verità e di un tacito patto di attaccamento e amicizia verso i morti per mano non solo mafiosa”.

Quelle polemiche e prese di posizione di chi crede di avere già in tasca tutte le risposte, che crede di poter disorientare l’opinione pubblica meno attrezzata in materia di cultura giuridica e quella degli addetti ai lavori. Ma temo che al di là di ciò esiste una larga fetta di pensatori che questo processo non lo vogliono.

Prego tutti di fermarsi, di lasciare lavorare quei giudici. Quel processo si sta facendo e si continuerà a fare fino alla sua naturale conclusione, qualunque cosa possa essere. Lo porteremo a conclusione oltre gli attacchi, le prese di posizione, le provocazioni, oltre le intrusioni nelle case, oltre le lettere anonime per quanto allarmanti siano. Siamo consapevoli – che gli attacchi proseguiranno più pesanti e inquietanti, in un clima sempre più fosco, ma il processo sarà portato a termine e chi non lo vuole si rassegni!”.

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