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Versioni femministe: dalla Boldrini alla pornostar

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‘È un probblema di rruooli. Fino a quando ci saranno i rruooli e differenze ci sarà la violenza di ggenere’.

Le perle di saggezza in salsa e accento partenopeo arrivano direttamente dal bagno della 23enne Valentina Nappi, professione pornostar della scuderia Siffredi che ieri si è esibita in un breve monologo casareccio contro le “fighe di legno femministe”. Sguardo semilanguido, micro canotta appoggiata al reggiseno push up strizzante. Seduta sul wc di casa a gambe divaricate, senza slip, dal sito Dagospia ha sentenziato: “La violenza di genere nasce dall’idea che la donna sia preziosa. Alle bambine si insegna che sono preziose. È da qui che scende (da dove ndr? ) la logica delle fighe di legno. A tutte queste fighe di legno femministe che si riempiono la bocca con violenze di genere e altre sciocchezze dico, datela!”.

Che bel vedere, chissà magari quante sghignazzate si saranno fatti dandosi colpi di gomito, uomini e colleghi. E lei, Valentina, diventa reginetta per un giorno a cui seguiranno interviste, spettacoli e comparsate varie sul suo monologo così tanto eroico tra accappatoi, detersivi, spugne e secchio per pulire.

Solo il 2% delle donne in tv parla, esprime pareri, il resto è muto e svestito” affermava intanto Laura Boldrini, presidente della Camera, durante un intervento a Milano dedicato alla violenza sulle donne, in particolare all’immagine e al potere. “Penso che la decisione della Rai di rinunciare a Miss Italia sia una scelta moderna e civile per la quale ho già espresso il mio apprezzamento alla presidente Tarantola” ha poi concluso la terza carica dello Stato rispedendo al mittente le accuse di un punto di vista di cupa austerità bacchettona.

Il cinguettio di sottofondo che si sente nella registrazione della Nappi non è certo riuscito ad alleggerire il contenuto delle sue parole non tanto contro le fighe di legno ma sui morti sul lavoro. “Su cento, 97 sono maschi e solo 3 sono femmine. Da femmina sono incazzata per questo. Finché ci saranno i ruoli ci sarà la violenza di genere” e via con il trionfo di contatti sul web mentre si ri-apriva il dibattito referendario tra Miss Italia sì o no tanto che la stessa Patrizia Mirigliani ha messo in discussione le ultime versioni televisive del concorso dichiarandosi disponibile nei confronti dei vertici della Rai per “una rivisitazione del programma alla luce di una nuova immagine della donna”.

E in attesa di un concorso di bellezza che esprima e premi l’intellighentia ieri la signorina di Pompei ha anche spiegato la “discriminazione femminista” con una serie di quesiti. “Perché esiste la differenza fra soft e hard nel porno? Perché gay è hard e lesbo è soft? Perché manca la penetrazione di un uomo. Bisogna abbattere questo genere di differenze nella collettività. Vagina e pene non devono essere diversi e avere importanze diverse. Perché la vagina è femminista e il pene scandaloso?”.

I dubbi persistono con un’unica certezza, lei altro non ha scelto di fare ciò che sosteneva lo scrittore Honoré de Balzac: “Ogni donna la sua fortuna ce l’ha fra le gambe”. Ma la violenza è una questione seria.

e.reguitti@ilfattoquotidiano.it  

il Fatto Quotidiano, 16 luglio 2013

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