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Egitto, Fratellanza: “Non trattiamo con i golpisti”. Ordine d’arresto per il leader

Muhammad Badia è accusato di istigazione all'omicidio e alla violenza. I Fratelli musulmani hanno fatto sapere che non accettano alcuna offerta di entrare nell'esecutivo di transizione dopo la deposizione di Morsi: "Non vogliamo ministeri". Avviata formazione del governo
Egitto, Fratellanza: “Non trattiamo con i golpisti”. Ordine d’arresto per il leader
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La giustizia egiziana ha ordinato l’arresto del leader della Fratellanza musulmana egiziana e di altri otto dirigenti del movimento islamico. Muhammad Badia e il suo vice Mahmud Izzat Ibrahim sono accusati di “istigazione all’omicidio e alla violenza”. L’ordine di arresto riguarda anche Issam Eriyan, vice segretario del partito Libertà e giustizia, e Safwat Abdel Ghani, numero due del partito Costruzione e sviluppo che fa riferimento alla Jamaa Islamiya. Mohamed Badie era stato dato per arrestato già nelle ore successive alla destituzione del presidente Mohamed Morsi, ma venerdì scorso era ricomparso a sorpresa parlando alla folla di sostenitori radunata nel giorno del “grande rifiuto”.

Il portavoce della Fratellanza, Tareq el-Morsi, ha fatto sapere che i Fratelli musulmani non accettano alcuna offerta di entrare nel governo di transizione dopo la deposizione di Morsi. “Non trattiamo con i golpisti”, ha detto in una conferenza stampa dopo che erano circolate notizie su una possibile offerta di ministeri al suo movimento. E ha aggiunto: “Respingiamo qualunque cosa che arrivi da questo colpo di Stato“.

Il neopremier ad interim Hazem Beblawi ha annunciato intanto che avvierà oggi i lavori per la formazione del nuovo esecutivo. I primi ad essere consultati saranno i leader liberali Mohamed el-Baradei e Ziad Bahaa el-Din. Beblawi ha dichiarato di essere pronto ad accettare che il nuovo governo non abbia un sostegno unanime. Intanto, la principale coalizione liberale egiziana, che in un primo momento aveva respinto il decreto costituzionale emesso dal presidente ad interim Adly Mansour e aveva chiesto maggiori cambiamenti e più ampie consultazioni sul documento, fondamentale per la transizione del Paese, ha ritirato la dichiarazione di rigetto.

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