Turchia, immobili per resistere alla repressione di Erdogan
Istanbul- È un inno alla resilienza, alla forza delle idee, al confronto pacifico, all’essenza del significato di cittadinanza. Contro la forza bruta di Erdogan e l’arroganza del suo inner circle, mostrato con la repressione fisica e l’arresto di almeno cinquecento cittadini che volevano evitare la distruzione di Gezi park e della democrazia turca, il coreografo turco Erdem Gunduz ha realizzato una performance inedita quanto potente: “Duran Adam”, l’uomo che sta in piedi.Zittito, arrestato, piegato ma non di certo sconfitto, il popolo di Occupygezi non si rinchiude dunque in salotto, anche se il governo ha dato il via a una vera e propria caccia alle streghe nei confronti dei militanti dei partiti laici, dei medici che hanno curato i feriti durante l’assalto della polizia, degli architetti e dei lavoratori del servizio pubblico che l’altro ieri avevano indetto uno sciopero nazionale per protestare contro l’uso sproporzionato della forza per punire una protesta che è sempre stata ed è rimasta pacifica, disarmata. “Erdogan ci ha accusati di qualsiasi devianza. Ma ai suoi sostenitori portati a pagamento al suo comizio di domenica scorsa, non ha solo detto che noi siamo degli alcolizzati, depravati, omosessuali, maniaci, ha piuttosto insinuato che noi di Gezi siamo contro l’Islam. Questo significa incitare alla guerra civile. Significa voler spaccare in modo cinico e spietato la società pur di mantenere il potere”, spiega uno studente universitario di 23 anni, Cem, da 3 ore in piedi con un gruppo di amici davanti allo sguardo fiero di Ataturk.
Anche ad Ankara e in altre città ci sono stati raduni di uomini che rimangono in piedi per difendere la libertà d’espressione. Duran Adam è diventato in poche ore l’hashtag più seguito su twitter, il social network che Erdogan ha definito “la cancrena della società”.