La sede è solo simbolica e per questo per la Fiat ha un “valore basso“. Lo dice il presidente John Elkann parlando all’assemblea degli azionisti di Exor, la holding del gruppo, alla quale è presente anche Sergio Marchionne. “Le decisioni sulle sedi giuridiche e legali sono dettate da convenienza – spiega Elkann – Le cose simboliche per noi hanno un valore molto basso, ciò che conta è la sostanza. L’Italia e chi lavora negli stabilimenti italiani avranno grandi opportunità dal nuovo gruppo”. Elkann comunque rassicura: “Sedi più piccole danno più possibilità di strutturare l’aspetto societario, ma le attività in Italia non solo esisteranno e rimarranno, ma aumenteranno le potenzialità. Quello che produciamo qui e i lavoratori degli stabilimenti italiani hanno una grande opportunità dall’espansione nel mondo. Quello che conta è avere costituito una grande società globale e di avere dato a chi ci lavora, tra cui una forte componente è italiana, molte possibilità di crescere”.

Intanto è fissato l’incontro tra il ministro dello Sviluppo Flavio Zanonato e l’amministratore delegato del Lingotto. A dirlo è lo stesso Zanonato spiegando di non voler svelare la data dell’appuntamento per non trovarsi assediato dalla stampa. “Quello che voglio capire da Marchionne – ha aggiunto – è che intenzioni ha rispetto alla presenza di Fiat in Italia. E’ la più grande azienda in Italia, produce 420 mila vetture, il 30% di quelle che saranno vendute in Italia, non è poca cosa”. 

L’altra questione sul tavolo è la fusione tra Fiat Industrial e Cnh che Elkann definisce “la più importante operazione del 2012: produrremo e venderemo un quarto dei trattori nel mondo, in Cina siamo il più grande operatore di veicoli commerciali e camion non cinese”. Elkann rinsalda l’orizzonte comune di Fiat e Chrysler: “E’ molto prematuro dire oggi come avverrà e di cosa c’è bisogno. Ciò che è sicuro è che da parte di Exor c’è l’assoluta convinzione che bisogna andare avanti e che Fiat e Chrysler devono avere un futuro insieme”. Il percorso potrebbe chiudersi entro autunno: “C’è una serie di adempimenti,riteniamo che tra il 4 luglio giorno dell’indipendenza e il primo settembre questa realtà dovrebbe nascere. Nessun problema all’orizzonte”. 

Infine su un’eventuale addio di Marchionne precisa: “Parla del 2015 come data della sua uscita perché pensa che fino ad allora molte cose saranno completate, ma sono convinto avendone parlato con lui che sarà ancora con noi per molti anni”.

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